VENEZIA E mentre la gran parte della popolazione segue le regole i gruppetti di no vax imperversano nelle città. Finchè alitano, gridano, sputagghiano tra di loro e giocano d’azzardo al contagio chiessenefrega, ma quando infrangono le regole e mettono a rischio gli altri servono interventi precisi, non basta più qualche contravvenzione nel mucchio, la comunità regolata lo pretende, come si chiudono i bar e si multano un pugno di avventori cosa di aspetta a chiudere con certi eventi di piazza da uomini del megafono?
“Assistere ad assembramenti con centinaia e centinaia di persone senza la minima protezione sanitaria è uno sfregio inaccettabile per chi ha rispettato e continua a rispettare le regole e per chi è stato vittima del Covid. A maggior ragione in un momento in cui si comincia a intravedere la possibilità di uscire dal tunnel. Le iniziative no vax, da Vicenza al Trevigiano, sconcertano: si tratta di complottismi e di comportamenti totalmente irresponsabili che richiedono assoluta fermezza. Manifestare è un diritto, ma non si può farlo in barba a quelle regole che valgono per tutti gli altri cittadini”. A dirlo è il capogruppo del PD Veneto Giacomo Possamai, commentando i raduni visti nel settimana a Vicenza e Conegliano con centinaia di persone assembrate e prive di mascherine. “Dopo un anno di pandemia è incredibile assistere ancora a scene simili. A questo si aggiungono le preoccupazioni per la non irrilevante platea degli over 80 che rimane fuori dalle vaccinazioni, con numeri che in buona parte sono legati al rifiuto della somministrazione”.
Il Pd di Possamai rimane in attesa di una presa di posizione decisa anche da parte di Zaia visto che, tra l’altro, i manifestanti lo accusano di essere tra i manovratori di una surreale ed oscura dittatura sanitaria.
“Ora serve una condanna ferma da parte di tutte le istituzioni: se il Veneto è ‘terra fertile’ per i no vax è anche perché nel corso degli anni, così come negli ultimi mesi, si è dato spazio a messaggi ambigui sulla libertà vaccinale e non si è fatto abbastanza sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione. Non possiamo più permettercelo, non possiamo dare ossigeno a una deriva dannosa che produce a macchia d’olio una contrarietà diffusa nei confronti dei vaccini. Un fenomeno per niente rassicurante in vista delle riaperture”.