FALCADE Anche da sotto gli alberi sradicati dal vento batte il cuore nomade, fortissimo all’unisono degli 800 presenti che hanno cantato al Palafalcade con il gruppo emiliano di nuovo in Valle del Biois come nel 2016 e, anche questa volta con una novità: la nuova potente voce di Yuri Cilloni. Due ore e mezza di successi per tutte le generazioni e ad ogni occasione un cenno di solidarietà per le zone alluvionate della vallata. Non a caso i sei musicisti sono saliti sul palco con la maglietta “Agordino, dove rinascono le Dolomiti” consegnate prima del concerto da un emozionato Maurizio Farenzena sostenitore dell’ormai noto marchio. Nemmeno il sindaco Michele Costa è salito sul palco a mani vuote, ma con un disegno di Franco Murer “Omaggio ai Nomadi”. Il primo cittadino che con il Comune ha collaborato all’evento così ha salutato la banda. “Negli ultimi mesi ci siamo sentiti un po’ nomadi anche noi, la natura ha sconvolto vite e vallate, sentirci nomadi ha significato raggrupparci tutti insieme come questa sera per essere un’unica grande famiglia e sentirci solidali ribadendo che dobbiamo ripartire e rinascere”. Le altre emozioni sono state tutte tradotte in musica nello spettacolo semplice ma mai caotico con il nuovo front man di una umiltà disarmante, preciso anche nell’interpretatazione delle “vecchie” a firma di Augusto. A Beppe Carletti, fondatore dei Nomadi va riconosciuto il merito di aver sempre saputo scegliere voci importanti dopo la morte nel 1992 di Daolio. Danilo Sacco per 18 anni ha continuato sulla strada iniziata nel 1963, poi Cristiano Turato per 5 anni dei tre quello che ha meno convinto e quindi Yuri Cilloni che non ha pretese di emulare le uniche e storiche voci ed è un’altra nota di merito. Gli agordini negli ultimi 18 anni sono stati fortunati avendo pututo ascoltare Danilo Sacco nel 2002 ad Alleghe e Cristiano Turato nel concerto falcadino del 2016. A Carletti va anche riconosciuto un altro merito da dietro le quinte, al Palafalcade già febbricitante è arrivato poco prima delle 18 giusto in tempo per il soundceck, al posto delle cena dalla sempre ospitale Giulia Serafini dell’Hotel Stella Alpina, una paio d’ore di ulteriore riposo nel camerino per affrontare poi 150 minuti di spettacolo senza mai andare fuori tempo.
A Falcade c’erano anche i fans da Bergamo e dal Comelico che hanno consegnato il simbolo “Claretta una di Noi” direttamente a Yuri Cilloni e a Beppe Carletti per fargli conoscere storia di Claretta e la pagina facebook.