78 OPERATORI TURISTICI INDIGNATI PER LE SCELTE
IL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEI PASSI DOLOMITICI RICORDA IL PROTOCOLLO D’INTESA FIRMATO NEL 2018
PASSO PORDOI Il Comune di Canazei nel 2018, all’unanimità del Consiglio con anche l’attuale Sindaco Giovanni Bernard, ha approvato la relazione avanzata dalla Commissione mobilità sui Passi. Ora cambia il Sindaco, cambiano pure tutte le regole. Quanto è stato lavorato e studiato in un anno e mezzo finisce nel cestino. Dal “Protocollo d’intesa” si evince la presenza di un ulteriore importante documento ma “riservato” che non è concesso divulgare. Grazie alla caparbietà di uno stimato quotidiano risaliamo all’importante documento ma segreto, il PMS ovvero Piano di Mobilità Sostenibile i Passi Dolomitici. Questa è una gravissima mancanza di trasparenza e di democrazia. Non si può decidere nelle stanze segrete e nei sottoscala delle Province il futuro delle Valli dolomitiche e dei Passi del Sellaronda senza un confronto con chi opera nelle Valli e di chi vive e fa vivere i Passi. Non saranno certamente i quattro Passi Dolomitici del Sellaronda a salvare il mondo dai cambiamenti climatici, dal traffico e dalle emissioni di CO2. Il problema del traffico e dell’inquinamento è evidentemente esagerato per motivi ideologici, è un’idea preconcetta, l’inquinamento da CO2 è in Cina e non sui 4 Passi Dolomitici. L’Eurac ha dichiarato che l’inquinamento causato dal traffico è sotto ai limiti di legge consentiti ma sempre l’Eurac dimostra anche che l’inquinamento da traffico è maggiore nei fondovalle. In pochissimi anni avremo le automobili elettriche e quindi il problema del rumore e dell’inquinamento da scarichi degli autoveicoli svanirà da solo. Se la soluzione proposta è di autorizzare il transito sui Passi Dolomitici del Sellaronda solo con automobili elettriche allora siamo tutti d’accordo. Siamo favorevoli che in tutte le quattro Valli dolomitiche da Agordo ad Arabba, da Cavalese a Canazei, da Ponte Gardena e da Chiusa a Selva di Val Gardena, da San Lorenzo di Sebato a Corvara si transiti solo e soltanto con i veicoli elettrici. Rendiamo tutte la valli libere da veicoli a motore diesel e benzina e facciamolo diventare una operazione vera di rispetto dell’ambiente oltre che di marketing territoriale. “I 4 Passi dolomitici del Sellaronda non sono il capro espiatorio dell’Action Plan – dicono dal comitato – Non possiamo condividere il “Piano” sconsiderato di creare parcheggi fuori dai centri abitati per ridurre il traffico dei turisti itineranti e di bloccare solamente i quattro passi dolomitici con le conseguenze che avrà sull’economia delle stesse valli che perdono identità e proposta turistica e che dipendono dall’interscambio di turisti all’interno della regione Dolomitica. Non si può nemmeno di ridurre il traffico dei residenti con il servizio di trasporto pubblico visto che rappresenta la metà del flusso di traffico“. Le più penalizzate sarebbero le attività sui passi che sono anche le più esposte alle incertezze in quanto lavorano prevalentemente col traffico di passaggio, sono le più sensibili al rischio meteorologico, non hanno alternative sulle quali indirizzarsi e sul passaggio hanno investito in lavoro e risorse economiche. Gli imprenditori che sui passi vivono e lavorano, difendono quindi l’importanza dei collegamenti tra le valli nell’economia turistica e richiedono un metodo più partecipativo nell’elaborazione delle politiche del territorio dove essi vivono.