VENEZIA I consiglieri del Pd Veneto chiede che chi rifiuta il vaccino tra il personale sanitario venga immediatamente spostato ad altre mansioni perché non mettano in pericolo i pazienti., oppure come prevede il decreto che scattino immediate sospensioni dal lavoro. Per il Pd regionale il Tribunale di Belluno ha dato un segnale importante, dichiarando inammissibile il reclamo degli otto operatori delle case di riposo che pensavano di vantare il diritto a non vaccinarsi senza incorrere in conseguenze. ““Un sanitario su 10 non vaccinato – dice in una nota il PD – nonostante l’obbligo: sono numeri preoccupanti e per certi versi incredibili, considerato che da oltre un anno molti di loro sono in prima linea a combattere contro il virus. Da inizio aprile è entrato in vigore il decreto che prevede provvedimenti disciplinari per gli ‘irriducibili’: si faccia rispettare. Queste persone potrebbero trasformarsi in veicolo di contagio e non possiamo rischiare di ritrovarci al punto di partenza, con focolai in ospedali o Rsa”. A proposito dei dati diffusi dalla Regione, 6312 sanitari su 60.203 sono ancora da immunizzare. “È oggettivamente impossibile – sottolineano ancora i consiglieri del PD – che oltre seimila persone siano tutte incompatibili con il vaccino, per motivi di salute o altro, ad esempio la gravidanza. Sappiamo che il Covid ha ritardato in modo drammatico molti interventi e la parte inerente la prevenzione: il pericolo, con la carenza di personale, è di aggravare la situazione. Occorre, quindi, anche capire quante assunzioni a tempo determinato possono essere fatte, così da coprire le esigenze immediate, oltre a programmare concorsi in base alle future carenze di organico. Più che negli ospedali, però, il problema del personale non vaccinato è particolarmente serio per Rsa e cooperative, perché non hanno i margini del pubblico per assumerne di nuovo o per spostare gli addetti ad altre mansioni. Anche per questo è indispensabile insistere, senza sosta, sulla necessità di vaccinarsi”.