di RENATO BONA
Con testi di ottima fattura e sintesi di Sergio Claut e Gigi Bertoldin e grafica dello studio Scottini, l’Azienda di promozione turistica del Feltrino (all’epoca commissario straordinario era Mauro Miuzzi, direttore Ennio Soccal) diede alle stampe diversi anni fa – con la “Panfilo Castaldi srl” (fotolito di Artistudio, immagini di Scottini, Frescura, Dalla Corte, Resegatti, Fuss, Nicolao, Claut, Merli, Bortolot, Facchinato, Passarella, Perco, Zandonella, Doglioni, Lasen, Svegliado, Callegaro, Vaccari, Bertoldin e Quick Time) – la preziosa guida “Feltre e il Feltrino”. Era articolata nei capitoli: La storia; La città dipinta ed i suoi artisti; Feltre città; Feltre e dintorni; Comuni del Feltrino. Oggi, in rigoroso ordine alfabetico, “rileggiamo” e sintetizziamo quanto riportato a proposito di Alano di Piave, Arsiè, Cesiomaggiore e Fonzaso dopo che in precedente servizio ci siamo occupati di Feltre, la “piccola città degli uomini grandi”. Per quanto riguarda il primo comune nella guida si ricorda che fanno corona alla conca “i profili prealpini di monti facenti parte del massiccio del Grappa: a sud la dorsale Tomba ( 869 metri)-Palon (1305; ad est le cime del Casonet (1614), del Col dell’Orso (1670) e del Valderoa (1477); a nord, oltre la valle di Schievenin, i monti Peurna (1383) e Santo (1538)”. Immancabile il riferimento al fatto che “Su queste cime prossime al Grappa e nella stessa conca alanese, si svolsero furiosi combattimenti durante la guerra 1915-18 che segnarono i monti non meno dei sottostanti abitati che subirono danni gravissimi”. Nella parrocchiale sono presenti dipinti di Tizianello, Pittoni e sculture di Marchiori. Giustamente, si cita il concittadino, illustre latinista, Egidio Forcellini (1688-1768) ricordato con un obelisco sul ponte vecchio del Tegorzo. Due le frazioni, sulle sponde opposte del torrente Calcino: Colmirano e Campo. Sono numerose le possibilità di escursioni risalendo le pendici verso i monti Spinioncia (1296 metri) e Primion (1026) e quindi in collegamento con la fitta rete di mulattiere e sentieri militari, in direzione del torrente Ornic per continuare sul versante opposto in cresta al monte Tomba da qui si può scendere verso Cavaso. Arsiè. Viene definito “insediamento di notevole importanza storica sul tragitto commerciale e militare un tempo, tra l’area feltrina e la confinante Valsugana attraverso la quale consente il contatto con la pianura veneta, col Trentino ed il Tirolo. Per quanto concerne la parrocchiale, al centro del paese, si ricorda che è stata costruita su una preesistente chiesa paleocristiana i cui resti sono stati ritrovati; nell’interno discreti dipinti di Francesco Bassano, Alessandro Maganza, Giambattista Volpato e varie sculture. Interessanti le opere di Marascalchi, Terilli e Cignaroli nella chiesa della frazione Mellame dove vi è anche uno splendido tabernacolo lombardesco del tardo ‘400. Imperdibile arrivare a Cima Campo dove “l’imponente struttura militare del Forte Leone, ciclopico fortilizio della guerra 1915-18, costituisce una meta di sicuro interesse”. Sulle ghiaie dei pendii di Fastro meritano una visita i “solivi”, gruppi di case di rustica architettura ancora ben conservate. Poco oltre Fastro la strada discende a serpentina attraversando le fortificazioni della “Scala”, altro maniero, questo però d’epoca antichissima, baluardo della Repubblica veneta verso le terre dell’Impero. Dal Basso Feltrino alla Pedemontana, con Cesiomaggiore “caratterizzato a settentrione per due terzi dalle alte e selvagge cime che coronano la lunga Val Canzoi, allo sbocco della quale si distende invece la dolce e solatia fascia collinare pedemontana, che con balze successive discende fino al fiume Piave. Soranzen, allo sbocco della Val Canzoi, è dominato dalla villa Martini, del secolo XVIII. Il capoluogo invece è dominato dallo snello campanile e dal nucleo abitato “risaltano alcuni edifici di buon interesse architettonico quali le ville Corrà e Muffoni; meritano una visita anche la Dal Corno, sempre a Cesiomaggiore, quindi la Petricelli a Montebello, Zugni a Tussui e a Pez, De Mezzan a Menin; una speciale attenzione viene consigliata per la villa Tauro, pure a Pez, detta “le Centenere”, eretta fra il ‘500 e ‘600. Sempre a Pez, il piccolo santuario della “Madonnetta” custodisce nell’interno un ottimo ciclo pittorico di Agostino Ridolfi (1675 ca). Infine le montagne che: “conservano ancora il fascino selvaggio e solitario, sono il rifugio di innumerevoli specie floreali di grande interesse scientifico e sicuro riparo per le specie animali”. Torniamo indietro e facciamo tappa a Fonzaso “posto a margine della piana tra l’incombente monte Avena (1454 metri) ed il più lontano massiccio del Grappa (1775) costituisce un importante snodo viario ad ovest della valle del Piave, consentendo il transito e l’accesso alla Valsugana e al Primiero”.Viene precisato che la zona della Fenadora è così chiamata “perché vi confluivano le mulattiere di Roncon dalle quali si scendeva con le slitte cariche di fieno che veniva poi caricato sui carri” e si legge ancora: “Ha recentemente assunto una destinazione industriale che ne ha parzialmente mutato l’aspetto. Il paese vecchio è tutto attorno alla grande chiesa parrocchiale, con uno snello ed alto campanile (78 metri) che risalta sulle balze rocciose dell’Avena”. Delle passate fortune sono testimonianza edifici signorili, ville, la chiesa con notevoli dipinti del ‘600 di Andrea Vicentino, Forabosco, Frigimelica ed altri mentre “al riparo in una grande nicchia, sotto un roccione dell’Avena c’è la casa del ‘guardiano del fuoco’ il quale vigila contro gli incendi. Nell’antica chiesa di San Nicolò, vicino al cimitero, esistono notevoli affreschi del ‘500. Dello stesso periodo, sempre ad Arten, la villa Tonello-Zampiero mentre risale alla metà del ‘400 il ciclo di affreschi di Giovanni di Francia nella piccola chiesa di Santa Giustina di Pedesalto.
NELLE FOTO (riproduzioni dalla guida “Feltre e il Feltrino”): uno scorcio di Alano di Piave; visione generale della conca alanese; un particolare con la fontana; Colmirano e Campo; panoramica di Arsié; la frazione Rocca; i “solivi” a Fastro; rustico; ecco Cesiomaggiore; edificio del tempo che fu; svetta il campanile; splendida villa veneta; così Fonzaso; vecchia costruzione; villa Tonello-Zampiero; la casa del “guardiano del fuoco”.