Morire a vent’anni, vedere morire il fratello a vent’anni senza poter fare nulla se non urlare al cielo, comporre il 118 con il tremore delle mani e affidarsi al fato. Una cattiveria della vita, terribile, di quelle che segnano. Me li immagino i due fratelli, salire in auto dopo 40 giorni di quarantena senza violare alcun divieto perché l’ordinanza della Regione lo concede da giorni, uno spostamento per praticare lo sport. Tommaso di sport ne praticava tanti, ma amava soprattutto lo sci. Me lo immagino, nel pieno dei vent’anni, carico di adrenalina riprendersi quella liberà negatagli dall’8 marzo scorso. Una voglia matta di sentire l’aria sulla faccia, l’ebbrezza di inforcare gli sci, scendere con il sorriso sulle labbra seguito dal suo fratellone. Una cattiveria della vita interrompere quel sogno e causare tanto dolore ai suoi famigliari, ma non solo, perché una tragedia così grande sconvolge l’intera Belluno dove Tommaso abitava, sconvolge un’intera provincia che si unisce nel dolore, e tutto il popolo dolomitico che per settimane ha guardato dalla finestra le montagne imbiancate, mai come quest’anno, splendenti sotto al sole, mai una primavera tanto dolce. Nessuna colpa ai due giovani e ai tanti che si sono ripresi la libertà negata in questo fine settimana, il primo dopo il lockdown, una libera uscita legittima. Per chi resta il dolore è enorme, e in questo momento mi sento di dire solo forza Francesco, non sarà facile esprimere il terrore che hai dentro a parole, ma cerca di spiegare alle persone attorno a te cosa provi. Gli amici intimi e i famigliari vorranno aiutarti, ma non sempre sapranno come, per cui dire loro come ti senti e come vuoi che si comportino li aiuterà a capire come esserti di aiuto. Fatti forza Francesco, anche quando ti chiederanno come stanno i tuoi genitori e potrà sembrare doloroso e irriverente perché avrai come la sensazione che la gente ignori i tuoi sentimenti a vantaggio di altri. Ma lo faranno solo per esserti di aiuto e potrebbero sentirsi a disagio nel chiederti direttamente come stai, le tue emozioni e il tuo modo di affrontare il dolore avranno sempre la stessa valenza di chiunque altro. Caro Francesco che i ricordi felici del tempo che hai trascorso con Tommaso inondino il tuo cuore addolorato e quando i morsi del dolore si faranno più forti trasformali in lacrime ma dietro ci sarà sempre un sorriso, quello contagioso che ti ha reso complice del tuo fratellino.
mirko
Il Ministero della Salute dal tavolo dei ragionamenti informa che il Veneto è territorio a basso rischio. Lo si apprende dal “Report 0: situazione alla fine del lockdown” che non è il titolo di un film ma il primo rapporto della fase 2 che tiene conto dell’efficienza sanitaria, andamento del contagio e capacità di accertamento. Al Report 0, come nelle telenovele, seguirà l’uno, il due il tre e chissà quanti ancora di qui al prossimo Natale. Perché le indagini saranno ripetute settimanalmente ed a queste sono legate le riaperture differenziate. A questo proposito il presidente Luca Zaia continua a marcare stretto il Premier Giuseppe Conte. La richiesta è sempre la stessa: “Aprire tutto e subito”. Se Zaia è l’uomo dell’ora di pranzo, ogni giorno la conferenza stampa inizia puntuale alle 12.30, Conte è l’uomo dell’ora di cena, molto spesso al sabato sera inizio del fine settimana “Mi aspetto – ha detto ieri il Premier – che Conte questa sera faccia la sua comparsa in televisione e ci dica le sue nuove idee”. Ma probabilmente ieri sera il Premier aveva altro da fare, in televisione e dai suoi canali social manco l’ombra così come dei titoli di coda di un film iniziato a fine febbraio “Dobbiamo organizzarci – incalza Zaia – noi con la prevenzione, soprattutto commercianti e ristoratori che devono riaprire e non possono certo saperlo il 17 sera se la ripartenza in blocco è previsto per lunedi 18. Il Veneto rispetto ai 21 indicatori scelti per la ripartenza è a buon punto, ma qui siamo in una battaglia navale, un colpo di vento e siamo fuori. Speriamo che non ci si sia chi applica la sua vera creatività per complicare la vita ai cittadini, un conto è l’esercizio scientifico, tutt’altro la vita reale”. La vita reale ad esempio è trovare le mascherina a 50 centesimi perché a questo prezzo nessuno vuole produrle, la vita reale sono gli incoscienti che girano per le strade e nei supermercati senza protezioni, nemmeno la mascherina e il rischio di riaccendere i focolai si rialza e la possibilità di ritornare in quarantena è dietro l’angolo. A proposito delle idee creative si è sentito anche che i tavoli dei ristoranti dovranno trovare spazio a 4 metri uno dall’altro. “Il tavolo a 4 metri se lo metta a casa sua – ha attaccato Zaia – o nella vita reale chiudiamo tutti i ristoranti. Se vogliamo rischio zero tutti dovrebbero girare scafandrati per qualsiasi malattia”. Un’altra affermazione davanti ai giornalisti della CBS presenti a Marghera in conferenza stampa: “Se è vero che il virus sta perdendo forza vuol dire che è artificiale, un virus in natura non perde certo forza a questa velocità”. La barzeletta all’italiana: Ieri il Governo ha di nuovo chiuso tutte le attività riaperte in Calabria, il Tar dove è stata impugnata l’ordinanza ha annullato l’ordinanza stesse perchè “Le misure spettano al Governo”, infatti nelle stesse ore Bolzano ha dato il permesso di aprire tutto, bar, ristoranti, musei, sale giochi, tutto. Ovviamente un altro Governo dove non si può nemmeno ricorrere al Tar, gli atti costituzionali sono altra cosa, ci vuole più tempo, e quando arriverà il conto della quarantena avremo solo un ricordo. NELLE ULTIME 24 ORE IN VENETO Nuovi casi di positivi + 53 (giovedi 73) da inizio epidemia 18.702, attualmente positivi 5814 (-165) deceduti 1650 (+9 dato totale), negativizzati/guariti 11238 (+209) in isolamento domiciliare 5163 (-340), ricoverati 925: in ospedale 726 (-22), ospedali di comunità 122, terapia intensiva 77 (-1), dimessi 3188 (+25), decessi ospedale 1289 ( +8), totale decessi 1650. NELLE ULTIME 24 ORE IN PROVINCIA DI BELLUNO Casi positivi 1 (giovedi 0) dal 21 febbraio 1146, attualmente positivi 484 (-26) , deceduti 96 (2), negativizzati/guariti 566 (+12), in isolamento domiciliare 886 (-3), ricoverati ospedale San Martino 8 (-5), terapia intensiva 3 (-1), ospedale di Comunità di Belluno 16 (+4) Agordo 19 (-1)