DA BELLUNO, SERGIO VALACHI RECITA ITALO CALVINO, “L’INFERNO DEI VIVENTI”
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino_foto
RIAPERTURE: IL PERICOLO E’ DIETRO L’ANGOLO. NO ALLE FALSE ASPETTATIVE, CHE NON SI RISCHI DI PRENDERE IL GOL IN ZONA CESARINI
L’Europa è sempre più spaccata con Austria, Germania, Olanda e Finlandia che remano contro i covid bond, intesa sempre più difficile
di Mirko Mezzacasa
C’è chi alimenta le speranze e chi tira di freni. Il premier Conte che dovrà scrivere il nuovo DPCM tra venerdi e sabato ipotizza un primo allentamento, gli scienziati lo invitano alla prudenza perché il contagio potrebbe riaccendersi. Non sarà comunque un “tana liberi tutti”, piuttosto la ripresa sarà graduale con l’apertura di alcune attività, soprattutto quelle con le prenotazioni e poi via via tutti gli altri, periodi più lunghi per i ristoranti e ulteriori limitazioni per parchi e pic nic per il via libera agli spostamenti bisognerà probabilmente attendere il primo maggio. I segnali positivi non mancano, nelle terapie intensive della Regione i pazienti gravi sono in diminuzione, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia i ricoverati sono scesi sotto quota 300, ma si continua a morire anche ieri la conta dei decessi ha superato i trenta. Ieri in Veneto 32 decessi, 96 nuovi casi di positività, non erano mai scesi sotto ai cento. A Padova 27, a Treviso 30, “solo” 3 a Belluno e Vicenza e 7 a Rovigo. In Veneto 12.021 i positivi dal 21 febbraio, 10.245 gli attualmente positivi, 1054 i negativizzati, 722 il numero totale dei decessi (cumulativo anche extraospedale), 18.866 persone in isolamento domiciliare. Negli ospedali 1558 ricoverati (-21 nelle ultime 12 ore), 289 in terapia intensiva (-8) 1316 i guariti, 656 le vittime in ospedale. In provincia ancora due decessi, due anziane donne bellunesi. Nel reparto di Pneumologia al San Martino di Belluno è morta Mirella Banterla in Cadorin paziente covid di 82 anni di Bes Una brava donna, sempre al servizio della nostra comunità», sottolinea don Lino Agostini, il parroco di Antole, «era molto attiva nella nostra parrocchia e non posso nascondere un grande dispiacere per la sua scomparsa».Banterla lascia, oltre al marito, i figli Paolo e Roberto, la nuora Renata, il nipote e tutti i parenti. Al Santa Maria del Prato di Feltre si è spenta Amabile Limana De Bona di Borgo Valbelluna di 75 anni ricoverata nella area covid. Con i due decessi di ieri il bilancio si fa sempre più pesante: 35 morti (compresi gli anziani della case di riposo), 29 le vittime del covid decedute in ospedale, 19 al San Martino di Belluno, 6 a Feltre, 3 nell’ospedale di Comunità a Belluno e 1 ad Agordo. Ieri “solo” 3 nuovi infetti che portano il totale a 580. Negli ospedali un paziente in meno in area critica (39), e uno in meno a Feltre (7) che purtroppo corrispondono al numero dei decessi. Un paziente in meno nell’ospedale di Comunità di Belluno (13) e sempre 13 ad Agordo. E’ sempre critica la situazione nelle case di riposo, sono 66 gli ospiti deceduti in Veneto. In provincia dopo Alano, Puos d’Alpago e Santa Croce l’emergenza scatta a Mel, il sindaco Stefano Cesa nel consiglio comunale ha comunicato che ci sono 5 ospiti positivi, 4 a Mel e 1 a Lentiai. Finita l’emergenza le terapie intensive non saranno “disarmate” come ha spiegato ieri Luca Zaia “Come i cittadini terranno il pacchetto di mascherine, anche noi smantelleremo il minimo, e gli ospedali oggi occupati dai reparti Covid dopo la pausa pasquale è previsto rientrino nella normalità, ma abbiamo ancora 2000 persone in ospedale e temiamo l’arrivo delle piogge e l’abbassamento delle temperature”. A creare confusione in questi giorni ci hanno pensato le Prefetture con la regola del silenzio assenso, i sindacati sono stati i primi a scendere sul piede di guerra e ieri sono arrivate ulteriori critiche da Venezia “Il silenzio assenso e le richieste di deroghe hanno portato a tante aperture, molta gente è comparsa in strada, ci sono un sacco di deroghe. Il silenzio assenso è stato un boomerang. Io sono per aprire il prima possibile – ha sottolineato Zaia – la competenza è del Governo e spero ci siano persone per bene davanti a questa pandemia. Sono per aprire se c’è un minimo spiraglio.Gli assembramenti sono pericolosi, auspico che ci siano almeno i dispositivi e le distanze di sicurezza”. Anche Luxottica è pronta per la ripartenza, dopo l’effettuazione di tutte le necessarie attività di sanificazione ed implementazione del Protocollo sanitario già condiviso, prevista la ripresa produttiva a bassi regimi a partire da martedì 14 Aprile, per tutti gli stabilimenti percentuale progressiva di presenze indicativa fra il 20% ed il 30%. Logistica distributiva, lenti oftalmiche ed after sales (Sedico) continueranno a lavorare sui livelli della settimana in corso. Sono, inoltre, previste le consuete attività di manutenzione e messa in sicurezza degli impianti che verranno garantite in ogni sede. La novità: chi è stato assunto dopo il 23 febbraio avrà copertura economica dall’azienda per le giornate di fermo. Il Presidente della provincia Roberto Padrin guarda avanti pensando a Cortina 2021 che sarà il primo grande evento post emergenza. Ma è preoccupato il presidente, perché in Italia le procedure burocratiche sono lente mentre le imprese hanno necessità di risposte celeri. “Se le procedure non si snelliranno – dice Padrin – sarà choc economico”. Dal calendario non scompaiono solo gli eventi primaverili, ma anche quelli estivi. Domani avrebbe dovuto iniziare a Taibon la Sagra de Pasca, lunedi a Prompicai la Festa del fanciullo e l’evento “Agordo paese del graffito” ma se ne riparlerà solo il prossimo anno per quanto riguarda le sagre, mentre le opere in graffito quest’anno anche con la firma di Franco Murer ispirato a Tito Livio Burattini saranno realizzate quando la stretta sarà allentata come da giorni riporta la pagina facebook dedicata all’evento. Annullata invece la 4 Pas in Doi di giugno della pro loco di Agordo, stessa sorte per la “Velenosa” del Cansiglio e come ricordato ieri cancellata anche la TransCivetta di luglio. Ieri a Venezia si è parlato anche di elezioni “Da fare il prima possibile – ha detto Zaia – magari a luglio, ma non certo a novembre e dicembre che è una follia. Vuol dire non prendere in considerazione la recrudescenza del virus, rischiamo di non farle più se ritorna, con la stagione autunnale è sbagliatissimo prevedere una sessione autunnale di elezioni”.Il cuore dei veneti è sempre il cuore dei veneti, 27.781 persone hanno messo mano al portafoglio e le donazioni hanno superato i 30 milioni di euro, 5 quelli versati dalla Banca d’Italia, Huawey ha regalato 250 tablet e sim per gli ospedali. La fondazione Elios di Bassano ha versato 334 mila euro in attrezzature e 326 mila euro in donazioni.