RIAPERTURE DI ALCUNI NEGOZI: CONTE APRE LE MAGLIE, ZAIA LE CHIUDE. AL CONTRARIO NEI GARDEN SI PUO’ ENTRARE DICE LA REGIONE, MA PER IL GOVERNO L’ACQUISTO DELLE ROSE NON E’ MOTIVO INDIFFERIBILE PER LASCIARE CASA. LE DISTANZE SOCIALI RADDOPPIANO DA OGGI IL DROPLET A DUE METRI UNO DALL’ALTRA. IN PROVINCIA FINE SETTIMANA DRAMMATICO: 5 DECESSI, 3 IN CASA DI RIPOSO A MEL
Oggi la prima prova delle riaperture, allentamento dei blocchi con obbligo dei dispositivi di protezione e fabbriche aperte con i sindacati che promettono di vigilare e lo Spisal che non mancherà di controllare. Fine settimana pasquale in montagna nel regno del silenzio tra canti di uccelli e animali che si sono ripresi il loro spazio fino a bordo strada (foto Mauro Groppa). La stagione estiva è alle porte, saranno sufficienti le iniziative promozionali per salvare i bilanci? Per Zaia chi potrà fare la differenza saranno gli influencer con i canali social.
di Mirko Mezzacasa
La Regione Veneto ha imposto le nuove regole, a proposito dei 200 metri il passo indietro: non esiste più la regola metrica, anche il Veneto s’arrende al DPCM e alla parola in “prossimità”. Era stata imposta con l’inizio delle restrizioni perché la misura faceva chiarezza e non dava adito a contestazioni. Ma le contestazioni per quei 200 metri non sono mancate e quindi da oggi si cambia. “E’ un atto di grande fiducia – ha detto il presidente Luca Zaia – ma non s’intenda che ci si possa spostare di 4-5 chilometri, si usi il buon senso. Permessa la corsetta individuale, ma l’atleta dovrà stare almeno a 2 metri da ogni altra persona”. Chi scenderà in strada, oppure si sposterà verso il supermercato (sempre chiuso alla domenica e nei giorni di festa) dovrà indossare mascherina e guanti, sempre non solo per entrare nel supermercato, sempre anche durante l’attività motoria. Mascherina e guanti anche nelle banche, negli uffici postali, nelle agenzie assicurative. La nuova ordinanza che rimarrà in vigore fino al 3 maggio impone anche la misurazione della temperatura, uscire di casa con la febbre potrebbe portare direttamente in tribunale perché Zaia ha parlato di “reato”. Primo problema poniamo il caso che il lavoratore al mattino esca fresco come un rosa, ma al rientro dopo una giornata di lavoro bruci come un termosifone, chi lo spiegherà alle forze di Polizia che al mattino il termometro non superava i 37,5 gradi? Basterà la parola e la buona fede o sarà necessario che qualcuno rilasci un certificato che l’operaio è comunque arrivato al posto di lavoro sano come un pesce? Se qualcuno aveva in mente di radunare parenti ed amici per la grigliata del 25 aprile o del primo maggio annulli gli impegni, l’ordinanza lo vieta in modo categorico, al pic nic potranno partecipare solo i componenti del nucleo famigliare o scatta la sanzione come successo ieri nel boschetto di Sedico dove 4 ragazzini poco più che maggiorenni sono stati sanzionati, bivaccavano da alcuni giorni con birra, droghe e fuoco acceso nonostante i divieti della Regione per grave pericolo di incendi. Da oggi potranno riaprire i negozi per bambini, cartolerie ed esercizi che vendono libri, ma solo per due giorni la settimana, domenica esclusa. I distributori automatici di bevande sono ammessi solo all’interno degli uffici, oltre potrebbero creare assembramenti. A chi chiedeva un intervento della Regione per far ripartire l’attività artigianale, anche del muratore impegnato da solo in casa è arrivata la fredda risposta “Aprire o chiudere le aziende -ha detto Zaia – non compete a noi, nemmeno per gli edili che lavorano nelle case. Non ci compete aprire o chiudere aziende. Abbiamo un decreto del Consiglio dei Ministri che ci concede solo di fare delle azioni. L’emergenza non è finita, abbiamo 240 persone in terapia intensiva e 1420 in ospedale che sono numeri chiari”. In Veneto i numeri sono rassicuranti, il numero dei guariti (1739 dimessi) supera quello dei ricoverati in ospedale (1660), 14.288 positivi (203 mila tamponi effettuati), i ricoverati scendono a 1420, in terapia intensiva 240 pazienti (6 in meno di sabato), salgono purtroppo le vittime a quota 824 tenendo conto anche delle case di riposo, ieri si sono contate 40 vittime in una giornata, 24 in ospedale. Da segnalare inoltre che ieri sia a Rovigo che a Treviso non ci sono stati contagi. In provincia bilancio drammatico nel fine settimana, cinque morti che portano il totale dei decessi a 44 (33 negli ospedali). Negli ultimi due giorni ci sono stati 5 decessi, due in ospedale, 3 nelle case di soggiorno. Ci hanno lasciato Franco De Zanna 73 anni di Cortina, una nonna di 92 anni di Quero e tre ospiti della casa di riposo di Mel, Maria Lorenzet di 84 anni, Teresina Battiston 92 e Luigia Feltrino 91. In aumento i positivi, 25 in più in due giorni e gli attualmente positivi sono oggi 574. A Pasqua tanti agenti in strada con i bellunesi che hanno dimostrato di sapere rispettare le regole a parte qualche caso che entra di diritto nel capitolo dei “de coccio” per il Presidente Zaia i veneti hanno invece fatto un figurone. “Non c’erano assembramenti come in altre regioni – ha detto – Abbiamo visto ben poche auto e nessuna colonna”. Non avanza solo il virus ma anche la stagione estiva ormai alle porte, quella primaverile è definitivamente bruciata e quella più attesa che fa del turismo la prima industria in Veneto da 18 miliardi di fatturato? “Spero – è stato detto ieri da Marghera – che ci siano quanto prima le condizioni sanitarie per ripartire, sperando che la stagione non sia persa. Servono campagne di promozione non nelle fiere o con manifesti sui muri, ma influencer che vengano da noi informino e attirino gli altri. Li abbiamo anche in Italia che creano fenomeni turistici. Si pensi a Formentera il fenomeno è nato così con gli influencer che hanno incuriosito i cittadini”.
NEL CORSO DELLA RASSEGNA STAMPA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO, LUCA ZAIA ABBIAMO POSTO UN INTERROGATIVO CIRCA L’OPERAIO CHE AL MATTINO ENTRA IN FABBRICA “SANO” OVVERO CON LA TEMPERATURA INFERIORE AI 37,5 GRADI MA CHE LA SERA RISCHIA IL “PENALE” SE PIZZICATO CON LA FEBBRE. LA RISPOSTA CHIARIFICATRICE: “È già previsto negli accordi sindacali che la temperatura venga misurata e ovviamente riportata in un apposito registro, se non ricordo male anche questo particolare di non poco conto è previsto nell’accordo”