IL BALLETTO DELLE IDEE, IL PRESIDENTE FONTANA FINO A IERI PER LA LINEA DURA VUOLE RIAPRIRE LE INDUSTRIE IL 4 MAGGIO MENTRE SI INDAGA SULLA TRAGEDIA DELLE CASE DI RIPOSO TRA I FLOP, COME QUELLO DELL’OSPEDALE DELLA FIERA MAI PARTITO (LEONARDO DEL VECCHIO PER QUESTO HA DESTINATO 10 MILIONI DI EURO). IL GOVERNO E’ IRRITATO E RICORDA AL PRESIDENTE – AVVERSARIO IN POLITICA- CHE SENZA IL DPCM NON VA DA NESSUNA PARTE.
Nel Veneto meno pazienti in terapia intensiva e in ospedale ma il numero delle vittime è sempre alto, 29 anche ieri. Da ieri in arrivo il bonus dei 600 euro per 12mila bellunesi con partita iva, sono ancora oltre 2000 le pratiche in giacenza. Il modello Veneto prevede la fine dell’emergenza per metà maggio ma al contempo allerta sulla possibilità di un ritorno del virus con la stagione fredda.Un altro decesso al San Martino il 36esimo in provincia, tamponi effettuati oltre 6000. Ieri primi sanzionati perchè facevano la legna nel bosco, nel collegamento serale l’assessore Gianpaolo Bottacin conferma che non si può, ma apre anche a una possibilità: il DPCM permette di lavorare in caso di emergenza soprattutto in un territorio dove il pericolo idrogeologico è marcato e le piogge prima o poi arriveranno, forse anche copiose. Nuova iniziativa in Luxottica a partire dalle prossime settimane, fornirà mascherine sanitarie monouso a tutti i lavoratori, per sé o per i propri cari.
di Mirko Mezzacasa
Accennavano ieri alla scarsa collaborazione Governo-Regioni, al mancato dialogo tra il Premier televisivo Conte e i Presidenti da gennaio sul campo. Ribadiamo oggi la rottura tra il Governo centrale e le strutture periferiche, lo strappo più evidente arriva dalla Lombardia dove il presidente Fontana ha deciso di riaprire le aziende con il 4 maggio obbligando all’uso della mascherina, al rispetto delle distanze, ai test sierologici e al lavoro a casa dove possibile. Dopo l’annuncio apriti cielo, Giuseppe Conte circondato dai sui esperti si dichiara sorpreso, amareggiato e vorrebbe dire di no. La decisione è criticata dal Pd e dai 5Stelle mentre Salvini appoggia in toto Fontana, anche l’Oms – abbandonato anche da Donald Trump, che taglia i finanziamenti “perché ha fallito” invita alla cautela la regione Lombardia. In Veneto si dice che ormai il 60% delle aziende sia aperto grazie al tacito assenso delle Prefetture, ma su questo non abbiamo mai sentito una mezza critica dal Premier Conte nonostante il concetto sia stato ribadito a più riprese dal Governatore Luca Zaia. In Veneto se non ci saranno recrudescenze tra un mese ci potrebbe essere la svolta, almeno stando al famoso modello che detta la linea d’azione e che si basa sui ricoveri in ospedale, prevede il miglioramento per metà maggio. Sulla scuola gli amministratori regionali hanno idee diverse, l’assessore Elena Donazzan vorrebbe che gli studenti tornassero sui banchi a giugno, oppure durante l’estate mettendo a rischio anche le ferie dei loro genitori con un’altra mazzata per il settore turistico che dovrà contare sul cliente “locale” anche se i tedeschi non hanno ancora disdettato, non tutti, solo il 7% con riferimento alle spiagge di Jesolo. Il Presidente Luca Zaia della riapertura delle scuole prima di settembre non ne vuole nemmeno sentire parlare, anzi è contrario anche alle elezioni autunnali che metterebbero e serio rischio la popolazione in caso di ritorno del virus con i primi freddi. Dal mondo scolastico ancora ipotesi: gli studenti potrebbero sostenere l’esame di stato on line con un colloquio, ma al Ministero si valuta anche la possibilità di una prova in aula. A proposito di turismo, è partito il piano per le spiagge, allo studio la possibilità di accesso solo su prenotazione e di App che garantiscano le distanze tra gli ombrelloni, per questo saranno attrezzate tutte le spiagge anche quelle libere. Un altro problema è quello dei trasporti, non solo perché affollati dove la gente si inscatola come sardine, ma anche perché sono drasticamente calate le entrate nelle casse regionali, si accenna ad un buco da 100 milioni di euro nel trasporto pubblico. Le opposizioni della regione ieri hanno chiesto alla Giunta di mettere mano al bilancio e di erogare 1000 euro a ciascun dipendente per il servizio sanitario, a medici, infermieri, Oss, personale delle case di riposo, la stessa proposta è già stata fatta nei giorni scorsi in Emilia Romagna e Toscana e la manovra in Veneto costerebbe 60 milioni di euro. A chi invece ha chiesto all’assessore Elena Donazzan un benefit una tantum per gli insegnati scolastici e soprattutto ferie estive la stessa ha risposto “Non è questo il tempo delle rivendicazioni, ma è il tempo di un sacrificio. Ci sono lavoratori non statali in cassa integrazione, a zero reddito, con il posto a rischio. Gli insegnanti che rivendicano un aumento dello stipendio si escluderebbero dalla “solidarietà nazionale”. Da contratto di lavoro, i professori sono in servizio per un certo numero di giornate. Non sono in ferie per tre mesi, altrimenti farei anch’io l’insegnante”. I numeri: oltre 216 mila tamponi effettuati in Veneto, l’obiettivo è sempre quello di arrivare a 20 mila tamponi al giorno ed è attuabile con la nuova macchina olandese ormai quasi a regime, ieri è stato ipotizzato di acquistarne una seconda. Anche per questo i positivi sono sempre più in aumento, da lunedi 370 in più, numero ovviamente direttamente proporzionale ai tamponi effettuati. Da ieri i conti correnti degli imprenditori con partita iva si sono arricchiti di 600 euro per effetto del Decreto Cura Italia, in provincia di Belluno sono 12.558 gli autonomi che ne hanno fatto richiesta allo Stato e l’Inps ha già chiuso l’80% delle pratiche accreditando l’atteso bonus, per la provincia sono previsti 7,5 milioni di euro. Sono 2413 le pratiche per ora bloccate e in fase di studio. Anche in Prefettura si continua a lavorare per far ripartire le aziende in deroga, 47 ditte sono state bocciate senza possibilità di appello perché prive dei requisiti richiesti. No alla riapertura delle attività commerciali al dettaglio eccetto: alimentari, tabacchi, edicole, farmacie, parafarmacie, lavanderie, pulitura tessili, tintorie e ovviamente pompe funebri. In REGIONE Il numero complessivo di positivi sfiora ormai i 15 mila (14.884), gli attualmente positivi sono poco più di 10 mila (10879). In calo le persone in isolamento domiciliare (16.958) oltre 1000 in meno dallo scorso fine settimana. In calo anche i pazienti in corsia, 1403 (-11) e in terapia intensiva che sono 214 (-4), ma il numero dei decessi è sempre alto, si saranno anche liberati 4 letti di terapia intensiva ma in una sola giornata si sono contate 24 vittime alle quali vanno aggiunte altri 5 decessi in casa di riposo. Il numero totale dei decessi è pari a 952, negli ospedali 842. Il cluster di Vo’ rimane la bandiera anche ieri nessun positivo mentre Treviso che da due giorni non registrava contagi ieri anche grazie all’alto numero di tamponi ha visto il dato schizzare a +100. IN PROVINCIA Anche ieri un decesso, ieri è mancato Giuseppe Rossa di Belluno, un 75enne ricoverato in terapia intensiva, 36 il totale dei decessi negli ospedali bellunesi, 15 nelle case di riposo. A Feltre non ci sono più pazienti ricoverati ed è stata chiusa l’area Covid. Aumentano i ricoverati in area non critica a Belluno, +4 al San Martino, -1 nell’ospedale di Comunità, +1 ad Agordo. Un paziente in meno in terapia intensiva. Quindi in totale sono 80 i pazienti in ospedale: San Martino 58 e 8 pazienti in terapia intensiva, Feltre 0, Agordo 14. I bellunesi positivi sono 623 (+ 32 rispetto a martedi, da inizio epidemia 751) sono invece 62 i bellunesi dimessi dagli ospedali dal 21 febbraio inizio della pandemia. Ieri il direttore Caldogno è intervenuto in diretta facebook e in diretta su RADIO PIU, dettando numeri: tamponi effettuati 12.688 Totale tamponi effettuati ai dipendenti ulss 6.032 (i tamponi sono stati effettuati a 2.249 teste comprensive di dipendenti,e medici di continuità assistenziale) su circa 2.490 personale sanitario.test sierologici totali 4.349. Nelle case di riposo ospiti con test sierologico effettuato 2037 tampone effettuato 723 tampone positivo 126. Personale (dipendenti e non) test sierologici effettuati 1842 tampone effettuato 1086 tampone positivo 79. Le nuove assunzioni: personale aggiuntivo assunto e operativo 34 di cui 15 medici 10 operatori sanitari, 8 infermieri, 1 tecnico di laboratorio. Dei 34 professionisti 14 sono a tempo indeterminato, 12 in libera professione, 5 rientri di personale in quiescenza, 2 trattenuti in servizio, 1 tempo determinato.