La proposta di De Menech al Coni, alle regioni e ai sindaci
ALPAGO Le eventuali gare di sci alpinismo delle Olimpiadi invernali del 2026 si tengano in Alpago. La proposta è del deputato bellunese Roger De Menech che ieri ha scritto al presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai presidenti di Veneto e Lombardia e ai sindaci di Cortina e Milano. «Considerato che per il 2026 ci sono buone probabilità che lo sci alpinismo venga inserito tra le discipline olimpiche – al momento è stata inserita solo nei Giochi Olimpici Giovanili, ma l’ISMF la federazione internazionale dello sci alpinismo sta lavorando per il riconoscimento a tutti gli effetti», osserva il deputato, «vi invito a prevedere la conca dell’Alpago, a ridosso delle Dolomiti bellunesi, come sede naturale delle eventuali gare di skialp. La zona menzionata ha già una sua specializzazione per questa disciplina e ha maturato esperienze internazionali più che decennali. I valloni e i pendii delle cime che separano il Veneto dal Friuli Venezia Giulia sono infatti il territorio ideale per la pratica di questo sport e attraggono ogni inverno decine di migliaia di escursionisti su decine di itinerari perfettamente segnalati e mantenuti in sicurezza». Da 36 anni in Alpago si svolge ininterrottamente una delle principali manifestazioni internazionali di scialpinismo, la Transcavallo, spettacolare gara in tre tappe. Sempre l’Alpago è stato protagonista nel 2017 dei mondiali di skialp. De Menech sottolinea «la sfida del coinvolgimento dei territori» per un’Olimpiade a bassissimo impatto ambientale e con la previsione di partecipazione diffusa delle comunità alla sua organizzazione. Per le Dolomiti e per il Bellunese si tratta di una grande opportunità di rilancio non solo dal punto di vista economico e dell’immagine, ma soprattutto sociale e civile. «Pur rappresentando tante eccellenze ambientali, paesaggistiche e culturali, le Dolomiti in particolare quelle venete, vivono da tre decenni un drammatico fenomeno di spopolamento che mette a rischio la sopravvivenza di numerose comunità», ricorda il deputato. Tutti motivi per cui «l’occasione delle Olimpiadi non può essere sprecata con organizzazione e gestione esogene ai territori in cui si svolgerà la manifestazione. Ne deriverebbe un’alienazione dei soggetti territoriali che macchierebbe quello spirito unitario efficacemente rappresentato dall’Italia nella cerimonia di Losanna». «Ospitare la prima Olimpiade di sci alpinismo in un contesto naturale di pregio», conclude De Menech, «disponendo di strutture qualificate e conoscenze consolidate, penso sia un’occasione per arricchire la manifestazione e di far sentire partecipi i territori. Per questo il mio invito è quello di lavorare fin da subito tutti insieme, riproponendo la ricetta vincente di Losanna per la realizzazione di questo sogno olimpico». (FOTO Alba De Silvestro)