BELLUNO Prosegue con ulteriori due arresti l’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo e dei Carabinieri Forestali di Belluno, coordinata dalla Dia di Venezia, che ha riguardato anche le province di Treviso, Vicenza e Padova e ha portato all’arresto di 12 persone, oltre al sequestro di ditte e conti correnti, per traffico illecito di rifiuti, ben 22 mila tonnellate provenienti dalla Campania, ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. “Il coinvolgimento di imprenditori veneti, alcuni recidivi, mostra quanto sia forte il radicamento della criminalità organizzata. Altre due persone sono finite nella rete tesa dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Belluno, oggi sono state arrestate altre due persone che si aggiungono alle 12 già finite in manette. Arrestati Remo Dalla Santa 53 anni di Sovramonte e Franco Rossetto 53 anni di Campo San Martino di Padova. Si è chiuso così il cerchio sulle 14 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare.
DAL PD DEL VENETO IL GRAZIE AGLI INQUIRENTI “Grazie all’incessante lavoro degli inquirenti: l’ennesima operazione contro il traffico illecito di rifiuti conferma come il settore sia diventato redditizio per le organizzazioni criminali, con la complicità di troppi insospettabili. Anche la politica, però, dovrebbe fare di più”. Questo il commento di Andrea Zanoni, consigliere regionale PD e presidente della commissione Legalità di Palazzo Ferro Fini “Sulle ecomafie abbiamo avviato un percorso di approfondimento in Commissione con esperti del settore, inclusi il procuratore antimafia Cherchi e i parlamentari della Bicamerale di inchiesta: i numeri dell’illegalità ambientale sono in continua crescita; secondo il report 2020 ’Ecomafia’ di Legambiente, nel 2019 in Veneto, sono stati accertati 913 reati, quadruplicati rispetto all’anno precedente”.
LA NOTA DI MERITO DEL MINISTRO FEDERICO D’INCA’ “Un plauso all’Arma dei Carabinieri per l’operazione che ha messo in luce un traffico illecito di rifiuti in diverse province venete come quelle di Belluno, Treviso, Padova e Vicenza. Complimenti anche alla Guardia di Finanza che nel territorio di Chioggia ha scoperto e sequestrato un’area in cui erano presenti pericolosi rifiuti speciali. Assistiamo sempre più a condotte illegali che, purtroppo, interessano i territori della nostra regione: l’impegno degli investigatori dimostra però l’attenzione dello Stato nei confronti di questi fenomeni criminali. Si continuerà a lavorare senza sosta per assicurare alla giustizia i responsabili di questi reati: atteggiamenti gravi nei confronti dell’ambiente e dei cittadini che devono essere fermati e severamente puniti”.
OGGI ALLA RADIO
CONCLUSASI CON ARRESTI E SEQUESTRI PER MILIONI DI EURO DEI CARABINIERI L’INDAGINE DIRETTA DALLA DDA DI VENEZIA SU TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI
di Moreno Gioli
Indagati a piede libero anche 10 correi responsabili di condotte analoghe ma meno gravi, ipotizzto il dirottamento su conti esteri di circa due milioni di euro, I numeri: 22000 tonnellate di rifiuti equiparabili ad una colonna di TIR lunga 7 km oppure riempire una superficie come piazza San Marco con uno strato di 5 metri di rifiuti.
BELLUNO Nelle prime ore di oggi, i carabinieri del Comando provinciale di Belluno, in collaborazione con quelli del locale Gruppo Forestale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 cittadini italiani: 11 misure in carcere e 1 ai domiciliari. Sul conto degli arrestati sono emersi gravi indizi circa la loro partecipazione, a vario titolo, ad una associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’operazione è stata estesa nelle province di Belluno, Treviso, Padova, Vicenza, Napoli, Avellino e Pisa.
L’indagine diretta dalla Procura Distrettuale e delegata ai Carabinieri di Belluno, partendo da una prodromica attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica Circondariale relativa ad un’importante ditta di rifiuti, ha consentito di acquisire concreti elementi che faccendieri senza scrupoli abbiano messo in contatto imprenditori del nord, titolari di attività specializzate o affini allo smaltimento rifiuti, con altri del meridione, inseriti nella filiera della lavorazione della plastica, consentendo a questi ultimi di smaltire i loro rifiuti, tra cui anche quelli speciali, attraverso l’introduzione nel ciclo produttivo delle aziende del nord o accantonandoli in improvvisati luoghi di stoccaggio, attigui alle aziende stesse. L’attività investigativa, condotta anche attraverso indagini tecniche e innumerevoli servizi di osservazione, pedinamento e controllo, ha raccolto elementi che sono stati posti alla base del decreto di sequestro di 3 stabilimenti operanti nello specifico settore, nonché beni mobili ed immobili, conti correnti tali da andare a coprire la somma di 1.500.000 euro, stabilita dal GIP nel decreto preventivo di sequestro per equivalente finalizzato alla confisca.
Il Comandante Provinciale Tenente Colonello Francesco Rastelli
Riccardo corbini, Colonnello Carabinieri Forestali
Marco Stabile Tenente Colonello Comando Carabinieri Belluno
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