di Renato Bona
Nell’anno dodicesimo dell’era fascista, vale a dire il 1934, lo stabilimento tipografico “Panfilo Castaldi” di Feltre stampò a cura delal Regia Prefettura e della Federazione provbi9ncislr fascista di Belluno il libro “La provincia di Belluno in regime fascista” che, su delega del prefetto Costanzo Gazzera, era stato curato dal suo vice, il dott. Carlo Riva. Contiene l’elenco, con particolari, dell’attività svolta e opere compiute sotto il regime dalle amministrazioni e dagli enti della provincia”. Nel nostro “viaggio” attraverso la realtà provinciale dell’epoca, facciamo in questa occasione tappa a San Nicolò Comelico e a San Pietro di Cadore. SAN NICOLO’ COMELICO. Nel primo dei due comuni, allora 663 abitanti, nel 1923, anno primo dell’era, furono realizzati: il Monumento ai Caduti di Costa, con spesa di 22 mila 253 lire: il rifabbrico del Villaggio, 2.548,06; la modifica alla cupola del Campanile di San Nicolò, 1721,69; la vasca in cemento per deposito acqua per incendi, 4.000; per la prosecuzione del rifabbrico del Villaggio, 1031,90. Nell’anno successivo: altro intervento per il rifabbrico del Villaggio, 4631,62. Nel 1925: costruzione di ponticelli e tombini sulla strada di Costa, con oneri per 16 .788,07 lire; ancora un intervento di rifabbrico del Villaggio, 144.896.05; costruzione del muro di sostegno sulla strada Via Nuova-Costa, 7.164,04; primo tronco della strada San Nicolò-Campitello, 12.160,08. Nel 1926: restauro della chiesa di Costa con spesa di 74.214; costruzione della casa canonica, 64.2265,71; acquedotto di San Nicolò Comelico 325.558; ancora per il rifabbrico del Villaggio: 28.952,78 lire. Ancora opere pubbliche. Nell’anno V dell’era, il 1927: per il secondo tronco della strada San Nicolò-Campitello 59.000; sistemazione dell’acquedotto di Campitello 15.773,03; costruzione della strada Via Nuova di Costa 71.640; per il rifabbrico del Villaggio 38.100,53. Nell’anno 1928: riatto della strada Digon 146.276,28; restauro del campanile di Costa 36.296,10; Bosco del Littorio 7.812,75; rifabbrico del Villaggio 10.011; alberatura del paese 3826,75; prosciugamento e sistemazione del Bosco Cide 1221; piantagioni nei boschi comunali 8425,90. E siamo all’anno 1929: per la costruzione della chiesetta del cimitero di San Nicolò 18.344; allargamento e sistemazione del cimitero di Costa 22.250; rifabbrico del Villaggio 12.287. Anno 1930: sempre per il rifabbrico del Villaggio 14.030,80. L’anno seguente: per la Latteria 20.000; rifabbrico del Villaggio 14.252. Infine nel 1932: per il nuovo palazzo scolastico 180.000. SAN PIETRO DI CADORE. Abitanti 3037: nell’anno 1923 per il restauro della chiesa parrocchiale spesa di 50 mila lire (“venne sovralzata la navata centrale, sostituito il tetto, lavori interni mantenendo per quanto possibile il carattere artistico del tempio; successivamente nuova pala per l’altare maggiore e due quadri sacri opera pregevole del prof. Moro di Udine”); ricostruzione di malghe comunali distrutte dalla guerra nelle località Pra della Fratta, Londo, Chivion, Antola, Sesis e Rinaldo, in alcuni casi con spostamento della sede, spesa di ben 224.353 lire. Anno 1924: acquedotto per il capoluogo utilizzando 4 sorgenti della località Prati di Vissada, per 7 mila metri di tubazione, 10 fontane pubbliche, 4 lavatoi, due idranti a servizio di 750 persone; costo dell’opera 535 mila lire. Anno 1925: acquedotto per la frazione Presenaio captando l’acqua – 5 litri al secondo – da sorgenti nella località Argentiera, con 3000 metri di tubazioni di acciaio, 9 fontane, un lavatoio, 9 idranti a servizio di 600 cittadini, spesa 144 mila lire; sistemazione della strada Costalta-Sega con spesa complessiva di 100 mila lire. Anno 1927: sistemazione delle strade interne di Valle, 53.000; per il fabbricato scolastico di Valle su tre piani, con nuovo piazzale per la ricreazione e la ginnastica, 157 mila. Nell’anno 1928: per la strada Capoluogo-Presenaio con i 1500 metri radicalmente trasformati grazie ad allargamenti e rettifiche, nuovi muri di sostegno e piantagione di oltre 100 alberi ornamentali, spesa di 300 mila lire. Anno 1929: per la sistemazione di strade interne di Costalta, la frazione più importante del Comune, la spesa sostenuta è stata di 45 mila lire; ancora: fabbricato scolastico di Presenaio con cortile per la ricreazione; 4 piani su due dei quali, sopra il livello stradale, trovano posto due aule capaci di cento bambini mentre negli altri due, interrati, vi sono la palestra ed il deposito; spesa totale di 200 mila lire; sistemazione del Rio Modena che attraversa l’abitato di Costalta ed era caratterizzato da 3-4 passerelle in legno; furono ricostruire in calcestruzzo le sponde e furono sistemate le passerelle, in cemento armato, con spesa complessiva di 72 mila lire. Chiude la serie degli interventi la sistemazione dei pascoli della Vallata Visdende che erano stati invasi da erbe nocive o cespugli che riducevano fortemente la produzione foraggera; mancava inoltre una strada che collegasse la malga Antola con quella di Chivion e in certe strutture era carente l’acqua: fu realizzata una razionale sistemazione dei sentieri anche con taglio del pino mugo; nuovi acquedotti ed abbeveratoi vennero realizzati in tutte le malghe e la spesa totale fu di 205 mila lire e lo Stato concorse con un contributo di 60 mila.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “La provincia di Belluno in regime fascista”): la copertina del libro; il monumento ai Caduti della frazione Costa di San Nicolò Comelico; l’edificio scolastico in via di realizzazione; San Pietro di Cadore: la scuola della frazione Valle; e quella della frazione Presenaio.