VENEZIA Il Presidente Luca Zaia ha firmato la nuova ordinanza in vigore dal 19 dicembre, punto focale gli spostamenti tra comuni Dal 19 dicembre 2020 fino al 6 gennaio 2021, dopo le ore 14 non è ammesso lo spostamento in un comune veneto diverso da quello di residenza o dimora, salvo che per comprovate esigenze.
E’ sempre possibile lo spostamento fuori comune per usufruire di servizi alla persona (lavanderia, acconciatura, estetista, ecc.). I ristoranti collocati in comuni diversi da quello di residenza o dimora possono essere raggiunti entro le ore 14; il rientro presso la residenza o dimora può avvenire anche oltre tale orario, a seguito della consumazione del pranzo;. E’ sempre possibile il raggiungimento della seconda casa. Per i soggetti che si trovano in albergo, seconda casa o simili, il comune di “riferimento” dal cui territorio operano le limitazioni è quello in cui si trovano l’albergo, seconda casa o simili. Per spostarsi è obbligatoria l’autocerfificazione.
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L’ORDINANZA
OPGR N. 169 del 17 dicembre 2020 (1)LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Noi siamo ancora in zona gialla, ma il governo sta adottando delle misure che non sono ancora chiare ma non possiamo aspettare ancora. Abbiamo un terzo in più di ricoveri rispetto a marzo e non si descriva la nostra sanità come macchina scassata non se lo merita, non se lo meritano coloro che lavorano. Noi abbiamo pronta l’ordinanza se quella governativa sarà più severa assorbirà la nostra. C’è un problema che va risolto assieme.
Veneto sempre da zona gialla ed è presumibile (0,96 l’indice Rt) li rimanga poiché abbondantemente sotto 1,25. La nuova Ordinanza? Non siamo codardi, ma da lunedì è iniziato un dibattito nazionale a me non è ancora chiaro che cosa accadrà. Come gruppo di Governatori abbiamo confermato il senso di responsabilità. Abbiamo detto che si fa presto a fare i fenomeni con i portafogli degli altri, il ristoro è pertanto tema importante. Che il Governo adotti le misure ma con relativi ristori alla “tedesca” cioè se un imprenditore perde l’incasso è giusta abbia una quota parte (una percentuale sul fatturato tolti i cosi fissi e risparmiati). Auspico provvedimenti con copertura nazionale. E’ pur vero che la situazione epidemiologica di oggi che se da un lato viene gestita (378 terapie intensive 3331 ricoverati oltre ai 700 pazienti non covid) abbiamo un terzo di più dei ricoverati di marzo. Quindi meno distanziamento sociale nel nuovo bacino del NordEst, dopo il NordOvest (Piemonte, Lombardia, Liguria). Per questo è fondamentale assumere dei provvedimenti. Stamane abbiamo discusso un provvedimento sentiti anche i sindaci, è un’idea innovativa che aumenta il distanziamento sociale. E’ un sacrificio ma anche la volontà di dire che se non facciamo qualche cosa a gennaio saremo in grosse difficoltà e non è un caso che il Governo sia al lavoro per misure nazionali. Il tema della migrazione da Regione a Regione è un problema epidemiologica. Dobbiamo fare squadra, la Regione vuole portare avanti un discorso di tutela della salute e il pericolo è dietro l’angolo. Questo sacrificio lo chiediamo per il futuro. Sono chiamato a prendere delle decisioni, non con gioia, ma tocca a noi è come avessimo un terremoto o una guerra e non si prendono le valige e si scappa, ma deve essere un lavoro di comunità. Da due mesi siamo in zona gialla diversamente da altre regioni. Siamo stati i primi a fare la zona rossa, a mettere il limite dei 200 metri, a chiudere i negozi e centri commerciali il fine settimana. Siamo l’unica regione che grazie agli ospedali che funzionano non ha mai avuto restrizioni. Nessun dato taroccato, abbiamo una sanità che funziona.
E’ STATA IMPOSTATA LA NUOVA ORDINANZA SARA’ RIVISTA SOLO SE CI SARANNO NORME GERARGICHE SUPERIORI (DECISIONI DEL GOVERNO).
Sarà presentata domani alle 12.30. Non giochiamo a guardia e ladri, facciamo provvedimenti per la salute, il problema non è come aggirare l’ordinanza ma porci il problema che ognuno puo’ infettarsi. .
da sabato al 6 gennaio misura epidemiologica e imprenditoriale con la chiusura dei confini comunali dalle 14 mantenendo inalterate le attività produttive e commerciali (fino alle 21) e si lavora solo con i cittadini del Comune. Se i locali vanno a fare la spesa dopo le 14 evitano contatti con persone che vengono da fuori ma che possono andare nei negozi fino alle 14. Secondo noi è soluzione di equilibrio con delle deroghe come previsto per le zone rosse: per comperare cibo ad esempio, per motivi sanitari, per lavoro e tutta una serie di casistiche. Non ci si chiude in casa con i negozi chiusi. C’è una regimazione della movimentazione. Questa è l’ordinanza che andrò ad adottare. E’ una sorta di zona arancione, oltre c’è la chiusura totale. Proporremo al Ministro Speranza l’intesa.
DARA’ IL SUO CONSENSO ALL’ORDINANZA GOVERNATIVA? Quando ci sarà presentato affronteremo la questione con responsabilità, ad oggi certezze zero. Vediamo cosa decidono. DEROGHE PER NATALE SANTO STEFANO E CAPODANNO? Al momento non anticipo nulla, ci siamo lasciati dopo una mattinata di lettura anche di questo aspetto. CONTROLLI? COME NEI GIORNI DEGLI ASSEMBRAMENTI CHE ABBIAMO VISTO OVUNQUE Non sono nostre competenze i controlli, noi la nostra parte l’abbiamo fatta. Non deve essere una sfida affrontare l’ordinanza ma senso civico. VACCINI Io lo farò partiremo a fine mese e sarà volontario. E’ VERO CHE CI SONO PAZIENTI IN PRONTO SOCCORSO NON REGISTRATI CHE ATTENDONO UN POSTO LETTO Il nostro monitoraggio è continuo anche con sopralluoghi sul posto, quindi la preoccupazione non è corretta. NELL’ORDINANZA PREVISTE ZONE NON MINI LOCKDOWN? Al momento no. RESTRINGERE LA FASCIA DI MOVIMENTO NON CREERA’ MAGGIORE ANSIA DA AQUISTO E AFFOLLAMENTO? Secondo noi è un sistema di equilibrio se chi abita sul posto esce di pomeriggio e gli “esterni” al mattino. Ci dovrà essere un comportamento e una scelta responsabile. Vogliamo evitare che in contemporanea siano presenti le persone del posto e chi viene da fuori. E’ PREOCCUPATO? l’Rt è sotto uno, lontano da 1,25 ma non saremo più preoccupati solo quando svuoteremo gli ospedali. COME LA DEFINISCE L’ORDINANZA? Un atto di responsabilità reciproca.
DOTTORESSA FRANCESCA RUSSO
Ridurre l’incide di affollamento è una misura utile e importante. Dobbiamo ridurre la circolazione delle persone.
In questi giorni abbiamo fatto un’analisi per capire l’evoluzione dello scenario epidemiologico, soprattutto per capire se all’interno della Regione c’era un interessamento particolare di qualche zona rispetto ad altre. E’ previsto che nel caso in cui ci siano aree a rischio abbiano altro tipo di valutazione e delimitazione. Dall’andamento abbiamo visto che siamo in una condizione di plateau non abbiamo avviato il percorso di discesa che speravamo di intraprendere, probabilmente la nostra situazione si mantiene in equilibrio. A livello di casi abbiamo leggeri picchi che poi si ridimensionano, l’andamento è più o meno stabile. Il dato da monitorare è quello dell’incidenza, che non aumentino i sintomatici o i ricoverati per non stressare ulteriormente un sistema sanitario provato. Per questo abbiamo pensato alla situazione di equilibrio per ridurre l’incide di affollamento delle città. Più gente è presente nello stesso luogo e maggiore è la possibilità di diffusione. Cerchiamo di ridurre gli assembramenti e anche le file fuori dai negozi. Le festività invitano ad uscire ed essere conviviali come se la vita scorresse normalmente, ma succede solo con i paraocchi. Siamo in una zona di rischio moderato ma con alta probabilità di passare alla zona superiore. SCENARIO GIALLO CON ALTA PROBABILITA’ VERSO IL RISCHIO MAGGIORE QUALE PREVISIONE? Facciamo una valutazione a sette giorni con un controllo giornaliero, notiamo piccolo picchi di spostamento. L’andamento è un plateau per questo riteniamo dare una mano con collaborazione e consapevolezza perché la curva si riduca anche se lentamente, questa la nostra previsione, auspichiamo una decrescita più veloce e non un nuova impennata verso l’alto causata da assembramenti o affollamenti.
IN CHIUSURA INTERVENTO DELL INGEGNER PAOLO FATTORI, INVESTIMENTI EDILIZIA SANITARIA E ATTREZZAMENTO-SVILUPPO INFRASTRUTTURA
RICOVERI: 68% dei ricoverati “severi” 60-70% sopra i 70 anni, il 30% in fascia 50-69, residuali i più giovani. Siamo in situazione di equilibrio, ingressi pari alle uscite, 250-270 giornaliere. TEMPI Se la persona non entra in terapia intensiva il ricovero medio è 15-16 giorni. Più lungo il post terapia intensiva. STRUTTURE Maggiori ricoveri nei covid hospital che hanno sacrificato l’area medica per la patologia. Verona e Padova hanno carichi più forti per salvaguardare gli hub regionali.
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