IL RICORDO DI TONI GUADAGNINI A QUARANT’ANNI DALLA SCOMPARSA, DI LORIS SANTOMASO. INTRODUZIONE, FIORENDO DALLA CA’, SERATA SUL BROI DI AGORDO
L’ ORIGINE DEL “PALIO DEI CENTO”
“Ci sto pensando da un bel po’. Vorrei che anche Agordo avesse un suo Palio: il “Palio delle Frazioni”, una corsa podistica, aperta a tutti i residenti, di una ventina di chilometri attraverso le frazioni della città con conclusione sul Broi. Non so come elaborare il sistema di assegnazioni dei punti di merito ai vari classificati. Il resto l’ho già chiaro in testa”. Di idee, di questo e altro genere (compresa qualche piccola follia), l’indimenticabile, caro Toni Guadagnini, allora Presidente dell’Aast Conca Agordina, ne aveva a getto continuo. Alcune andavano ascoltate e lasciate evaporare, altre invece andavano accolte all’istante e sostenute con passione, durante le nostre chiacchierate di fine giornata, al tavolo del bar o in Villa de Manzoni, sede dell’Aast. L’idea del Palio piacque subito a me e all’amico Pippo Saccone, Segretario dell’Aast e del Comune, uomo concreto, abituato a fare la tara alle proposte del “capo”. Qualche giorno dopo, spalleggiato da Pippo, con garbo e un tantino di astuzia (Toni si inalberava facilmente se qualcuno toccava le sue creature), ritornando sul discorso Palio, consigliai di rivedere la formula della competizione. Perché non trasformare una “pedonata” come tante in una corsa a staffetta per squadre frazionali, tra i vicoli e le piazzette della città con partenza e arrivo sul Broi, più vivace, più appassionante, facile da seguire, senza dover far di conto, alla fine, per capire quale frazione fosse la vincitrice? Toni ascoltò, solo in apparenza distrattamente, non disse ne sì ne no per tre o quattro giorni, poi una sera, se ne uscì con “ Ho pensato bene: che dite di un Palio di Agordo per 10 staffette frazionali, da sviluppare su un circuito cittadino facente capo al Broi?”. Simpaticissimo Toni. Tutto doveva partire da lui per andare bene! Ecco il Palio di Agordo nacque così nel 1983. Metterlo a terra in tre, nel giro di pochi mesi e a calendario manifestazioni estive già completo, sembrava missione impossibile, ma Toni trovò subito un appassionato alleato in Armando Da Roit, allora sindaco di Agordo, convinse i soliti amici a dare una mano, raccolse i solitii soliti volontari . E, alla fine, tutti insieme riuscimmoa mettere in scena la prima edizione del Palio il 2 ottobre 1983. Con grande successo
LE FRAZIONI O CONTRADE DI AGORDO
La divisione in contrade della città fu fatta da Toni Guadagni , con vari ritocchi suggeriti . In origine erano dieci: Brugnach –Valcozzena, Centro, Crostolin, Farenzena, Giove, Parech, Pragrande, Rif, Toccol, Veran.
IL NOME DEL PALIO DI AGORDO
Per non dare un nome comune, trito come “Palio delle Frazioni”, ma singolare, caratterizzante fui io a proporre, stavolta con immediata soddisfazione di Toni, “ Palio dei Cento” in onore dei cento cittadini agordini partecipanti alla sfida di staffetta (dieci partecipanti per dieci frazioni o contrade).
LE BANDIERE DEL PALIO
Le bandiere delle contrade, che danno vivacità, colore, ma anche preziosità al Palio, sono frutto della fervida mente del solito Toni Guadagini e del pennello di un artista padovano, Nicola Cecchinato. Elaborate attraverso una serie di bozzetti, le bandiere fotografano la storia, le tradizioni, il passato delle dieci contrade della città.
Brugnach-Valcozzena, borghi in riva al Cordevole, noti un tempo per le segherie, esibiscono sulla loro tela una lama e un tronco d’albero tra i vortici del fiume.
Il Centro fa bella mostra, sull’azzurro del drappo, dell’antica fontana, con il leone della Serenissima, di Piazza Libertà.
L’intenso rosso della bandiera di Crostolin circonda e esalta il bianco del profilo del suo vecchio poligono di tiro.
Il profondo verde della tela di Farenzena è dominato dalla figura solenne del Santo protettore Gottardo.
Sul vessillo blu di Giove un bonario Zeus lancia fulminetti sulla città.
Un ventaglio di garofani occupa tutto il bianco della bandiera della “rossa” Parech.
Il “panettone” verde del Col de Foja, con il ripetitore RAI in vetta, emerge dal bianco della bandiera di Pragrande-Col de Foja-Faion.
Rif, Piasent e Col Vignas sono rappresentati dagli uccelli che nidificano, sull’allegro sfondo rosa della tela, a memoria dei “cuc” che si accasavano lassù sulla collina.
Toccol, Bries e Cal de le Mule, in un lontano passato posto di confine a nord della città, sono invece rappresentati dalla casupola dei gendarmi.
Le mucche tra il verde dei prati caratterizzano la bandiera di Veran, Le Grave, Nagol, un tempo zone di pascolo.
IL “BRONZO” DEL PALIO
Dalla massa bronzea prende forma una torre civica , un campanile dell’Arcidiaconale, il leone di San Marco della fontana di Piazza Libertà, gli stemmi delle dieci contrade sulla lama di una falce; e imponente, dietro, si erge il Framont. Il “Palio” è una scultura dell’agordino Cesare Benvegnù, artista autodidatta che ogni anno, confuso tra la folla, si gusta la sua creatura tra le mani dei vincitori della sfida fra le contrade cittadine. Per lui il “Palio” è come il figlio prediletto che si vede sempre bello e si pensa sempre invidiato. Pensarlo e realizzarlo su un foglio da disegno è stato un tutt’uno in una notte di primavera del 1983. Avendo già in testa una sorta di Palio, a commissionare all’allora giovane scultore un’opera che “parlasse” agordino era statoToni Guadagnini, sempre alla ricerca e alla valorizzazione delle figure artistiche locali.
LA MAGLIA E GLI STEMMI
Dal 1993, per decisione del primo Comitato Palio, ogni Contrada di Agordo ha la sua maglia ufficiale di gara, con colore attinto dalla bandiera, e il suo stemma realizzato, con elegante tratto e straordinaria vivacità cromatica, da un disegnatore agordino molto bravo e poco conosciuto in questa veste, Fabio Della Lucia, che con grande entusiasmo accettò l’ invito a lasciare la sua “impronta” sul Palio dei Cento.
Ogni stemma è caratterizzato dai colori della contrada e dal simbolo tratti dalla bandiera: il garofano, l’uccello, il leone, il santo, il bersaglio, la garitta, la corona, il tronco, la foglia.
LE OPERE PITTORICHE DEL PALIO
Il Comune di Agordo ospita in un suo locale una grande tela dedicata al “Palio dei Cento”, prezioso dono del pittore siracusano Michele Cassarino. Dello stesso autore è anche un disegno che, per i primi anni del Palio, ha fatto da logo della grande sfida cittadina. Michele Cassarino, nato nel 1953 a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa, insegnate di Educazione Artistica, dal 1986 al 1998 ha vissuto ad Agordo dove ha svolto attività di insegnate presso la Scuola Media, di maestro di corsi di pittura e di autore di disegni e manifesti.
Nel 1991 anche l’artista alleghese Luciano Piani lascia ha lasciato in dono al Palio di Agordo una sua opera che fotografa la sentita tenzone cittadina.
IL COMITATO PALIO
La creazione del “Comitato Palio”, che ogni anno compone, tessera su tessera, il mosaico della sfida del Palio, e tutte le manifestazioni di contorno, era un mio obiettivo principe rincorso per anni e realizzato, ufficialmente, solo nel 1990 (in veste anche di Assessore allo Sport e Turismo del Comune), per coinvolgere e responsabilizzare i capo-contrada in tutte le scelte di gestione del Palio stesso; e per tentare di disinnescare proteste, boicottaggi, polemiche, letture personali dei regolamenti che si erano palesati nelle prime edizioni della sfida cittadina (clamoroso il crudo confronto fra Centro e Toccol del 1989). Questa la composizione del primo “Comitato Palio”: Fiorendo Dalla Cà (Presidente) , Enrico Bettini, Giorgio Farenzena, Elvis De Nardin, Silvano Mosca, Silvano Rosson, Leonildo Benvegnù, Carlo Andrich, Luigi Valcozzena.
BREVE STORIA DEI PRIMI 20 ANNI DEL PALIO
Il “Palio dei Cento” si svolge per la prima volta il 2 ottobre del 1983, sul Broi di Agordo, sotto l’egida del Comune e dell’ Aast Conca Agordina . Il 2 settembre del 1984, all’indomani della seconda edizione del “Palio dei Cento” scompare Toni Guadagnini. A lui, a partire dal 1985, viene intitolato, come “Memorial Toni Guadagnini”, il trofeo per lo staffettista più veloce nella frazione di corsa del “Palio dei Cento”. Il nuovo Presidente dell’Aast Giuseppe Lise, che succede a Toni Guadagnini, conferma il suo impegno per il Palio. Ma è soprattutto l’Assessore del Comune di Agordo Renzo Da Rif, che si vota alla causa Palio e impegna uomini e mezzi per la manifestazione (lo farà fino al 1989 in veste ufficiale e poi come giudice di campo). E così nel 1985 , con il pieno sostegno dello stesso, metto insieme e coordino il piccolo gruppo che manda in scena la terza edizione del “Palio dei Cento” . Ad aprirla sono gli Sbandieratori di Feltre.
Nel 1986 i partecipanti alla corsa del Palio vengono ridotti a 7 ( su lista di 10 iscritti) per ogni staffetta di contrada. E viene introdotta, a titolo sperimentale e non valida per l’assegnazione del “Bronzo” , una nuova sfida nel Palio : il tiro alla fune; con l’obiettivo di dare nel tempo una nuova veste al Palio stesso , più interessante, più vivace, più coinvolgente.
Nel 1987 il Palio soffre la sua prima, seria “crisi esistenziale”. A stento ne esce e manda in scena il suo quinto atto in cui apre alla partecipazione delle seconde squadre frazionali e riduce da 10 a 5 i corridori da schierare in singola staffetta, per tamponare le prime rinunce alla sfida delle Frazioni o Contrade meno popolose. E conferma la sfida dei tiro alla fune, sempre senza validità per l’assegnazione del “Bronzo” (per scelta dei rappresentanti delle Contrade). Crostolin non partecipa al Palio.
Nel 1988 , completando il mio disegno di ricerca di una radice storica del Palio, sfrutto i ricordi (di “Tama” Da Roit, Giuseppe Lise e Eros Caffagni) dei giochi fra giovani in voga nel Dopoguerra sul Broi, cuore della città, per proporre i “Giochi sul Broi”: un corposo seguito alla corsa a staffetta del Palio, non valido per l’assegnazione del “Bronzo” (sempre e solo per scelta della maggioranza dei rappresentanti delle contrade), composto da 3 sfide: tiro a segno, tiro alla fune, taglio del tronco. A sponsorizzare i “Giochi” sono Mirko Mezzacasa e Radiopiù, da sempre al fianco del “Palio dei Cento”. Sempre nel 1988 Veran e Crostolin si fondono riducendoa 9 le contrade di Agordo.
Nel 1989, visto il grande successo raccolto l’anno prima, i “Giochi sul Broi” vengono riproposti con l’aggiunta di una quarta sfida, ripresa sempre dai miei dialoghi con Da Roit, Lise e Caffagni: il lancio del tronco (sempre fuori gara), . E vengono escluse dalla partecipazione al Palio le seconde squadre delle contrade. Brugnach-Valcozzena non partecipa al Palio.
Nel 1990 Giove si fonde con Valcozzena e Brugnach riducendo a 8 le contrade del Palio. Nello stesso anno istituisco il Comitato Palio, in veste di Assessore allo Sport e Turismo del Comune. Ma soprattutto accolgo con grande soddisfazione la decisione, sempre caldeggiata, della trasformazione ufficiale del “Palio dei Cento” che, da sfida di corsa a staffetta, diventa sfida su cinque prove: tiro a segno con carabina (unica prova, ovviamente, da disputarsi in sede diversa dal Broi), corsa a staffetta, lancio del tronco, taglio del tronco, tiro alla fune.
Nel 1991 il Palio apre ad una sesta, spettacolare, sfida: il tiro con l’arco, all’epoca disciplina in auge in tutta la Provincia , Agordo compresa, grazie alla Società Arcieri del Piave e alle consorelle spuntate qua e là. E sempre nel ’91 viene introdotto quello che nel rugby è definito “Terzo tempo”: sotto il tendone allestito sul Broi si consuma la “Cena della vittoria”, festa per atleti e contradaioli vincitori del Palio, aperta a tutta la cittadinanza.
Nel 1992 la prova di tiro con l’arco, gradita dal pubblico ma considerata dai contradaioli come un corpo estraneo nel Palio , viene cancellata. Farenzena non partecipa al Palio per protesta (tornerà in lizza nel 1994).
Nel 1993 Vengono introdotte le maglie per ogni frazione, visti i costi il Comitato si affido’ ad uno stock…destino vuole che i colori erano tutti perfetti in abbinamento con le frazioni. In quest’anno viene stampato e distribuito il primo depliant-,libricino del Palio dei Cento
Nel 1994 il “Palio dei Cento” abbraccia i piccoli contradaioli e manda in scena il primo “Minipalio” della storia (una corsa a staffetta intorno al Broi). E esibisce il suo primo corposo depliant della manifestazione.
Fiorendo Dalla Cà
16 agosto 2024 . In occasione delle 40 edizioni del “Palio dei Cento” , dei 30 anni di storia del “Minipalio” e della commemorazione di Toni Guadagnini, ideatore del Palio, a 40 anni dalla sua scomparsa.