BELLUNO Le mamme dell’istituto comprensivo 1 di Belluno hanno scritto al Prefetto di Belluno Mariano Savastano, al Sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, Il presidente della Provincia Roberto Padrin, al Governatore del Veneto Luca Zaia e al Vescovo di Belluno e Feltre Monsignor Renato Marangoni, oltre che all’ufficio scolastico, Protezione Civile, Scuole in rete e Unicef. Con un lettera aperta hanno voluto raccontare la storia di una bambina ucraina arrivata in città lo scorso anno quando è iniziata la guerra in Ucraina. Una lettera in cui si fa riferimento allo “sfratto” dalla caserma Piave per gli ospiti che hanno dovuto abbandonare il loro paese dopo il conflitto iniziato il febbraio del 2022. Le mamme raccontano che la bambina in classe si è messa a piangere ed ha raccontato che presto deve lasciare la scuola. Dovrà lasciare l’alloggio in cui oggi vive perché presto inizieranno dei lavori, farà freddo e sarà trasferita in provincia di Vicenza assieme alla famiglia. Ma lei vuole rimanere con le sue compagne di classe. “Stavolta facciamo davvero fatica a spiegare alle nostre figlie, ai nostri figli perché tra una settimana la bambina e il suo fratellino dovranno andarsene. Non resistiamo al loro sguardo deluso per quello che rappresenterebbe un assurdo fallimento dei grandi – scrivono le mamme nella lettera – Ci uniamo all’appello delle “nostre” insegnanti perché si trovi una soluzione con urgenza che possa permettere ai due bambini di continuare a frequentare le nostre scuole e ai nostri figli ad essere i cittadini di domani, quelli che davvero ripudiano la guerra e che garantiranno a tutti, ma davvero a tutti, il diritto all’istruzione“. Il fabbricato che da marzo 2022 funge da centro di accoglienza per chi scappa dalla guerra in Ucraina, infatti, sarà oggetto di interventi edilizi finanziati tramite il Pnrr per un valore di circa 4 milioni di euro. Parte dell’edificio dovrà essere demolito, per cui si è reso necessario il trasferimento dei profughi presenti. Attualmente sono 64 gli ucraini ospitati.
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