Su 208 regioni europee monitorate nel 2021 dall’Università di Göteborg, il Veneto si colloca al 109° posto. Se la prima realtà italiana la scorgiamo al 100° posto, vale a dire la Provincia Autonoma di Trento, seguono al 104° le strutture pubbliche presenti nel Friuli Venezia Giulia, al 109°, come dicevamo, quelle ubicate in Veneto e al 117° quelle insediate nella Provincia di Bolzano. Stiamo parlando dell’indice europeo sulla qualità istituzionale che tiene conto della percezione, da parte dei cittadini, della qualità, dell’imparzialità e della corruzione della PA presente in un determinata area regionale. Insomma, nel nostro Paese il Veneto e in generale il Nordest svettano per efficienza, anche se nel confronto con le regioni più avanzate d’Europa scontiamo ancora un grave ritardo. Sconsolante è la situazione che emerge dai dati riferiti alle nostre regioni del Sud. Delle ultime 20 posizioni di questa graduatoria europea, ben 5 sono occupate da realtà geografiche del Mezzogiorno (vedi Tab 1). Nelle prime cinque posizioni della graduatoria europea, invece, scorgiamo le regioni di Åland (Finlandia), Midtjylland (Danimarca), Friesland (Paesi Bassi), Nordjylland (Danimarca) e Småland med öarna (Svezia). Chiudono la classifica, invece, Severoiztochen (Bulgaria), Sud-Est (Romania), Nord-Est (Romania), Yugozapaden (Bulgaria), Campania e Calabria. Maglia nera d’Europa, infine, è la regione di Bucaresti-Ilfov (Romania).
In UE, però, solo Madrid e la Catalogna peggio di noi
Tra le principali aree economiche presenti in UE, solo la Comunidad di Madrid (116° posto) e la Catalogna (145°) occupano delle posizioni più arretrate rispetto al Veneto. Tutte le altre, invece, ci precedono nettamente. Stoccolma, ad esempio, è al 13° posto, Zuid-Holland al 26°, la Baviera al 32°, i Paesi Baschi al 48°, il Baden-Württemberg al 53°, i Pays de La Loire al 58°, il Rhone Alpes al 73° e l’Île de France al
96°.
Gli sprechi della PA nazionale sono pari al Pil del Veneto
Secondo le stime redatte dall’Ufficio studi della CGIA, le principali inefficienze della Pubblica Amministrazione (PA) italiana costano al sistema Paese almeno 184 miliardi di euro all’anno. Ancorchè questo dato debba essere utilizzato con grande cautela, costituisce un importo praticamente pari al Pil prodotto nel 2022 dal Veneto (circa 180 miliardi di euro). Tra burocrazia, debiti commerciali della PA, lentezza della giustizia, sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale relegano la nostra macchina statale tra le meno efficienti d’Europa.
Le criticità della PA italiana
Come si è giunti alla stima delle inefficienze pari a 184 miliardi di euro ? L’Ufficio studi della CGIA ha ripreso ed allineato i risultati di una serie di analisi delle principali criticità che caratterizzano la PA a livello nazionale. Criticità che, ovviamente, si abbattono anche sulle imprese venete che hanno una presenza nei mercati nazionali e stranieri tra le più importanti d’Italia. In sintesi essi sono:
il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la PA (burocrazia) è pari a 57,2 miliardi di euro (Fonte: The European House Ambrosetti);
i debiti commerciali della PA nei confronti dei propri fornitori ammontano a 49,6 miliardi di euro (Fonte: Eurostat);
la lentezza della giustizia costa al sistema Paese 2 punti di Pil all’anno che equivalgono a 40 miliardi di euro (Fonte: ministro della Giustizia, Carlo Nordio);
le inefficienze e gli sprechi presenti nella sanità sono quantificabili in 24,7 miliardi di euro ogni anno (Fonte: GIMBE);
gli sprechi e le inefficienze presenti nel settore del trasporto pubblico locale ammontano a 12,5 miliardi di euro all’anno (Fonte: The European House Ambrosetti-Ferrovie dello Stato) (vedi Tab.2).
Va sottolineato che gli effetti economici di questi malfunzionamenti, tratti da fonti diverse, non si possono sommare, anche perché in molti casi le aree di influenza di queste analisi si accavallano. Tuttavia, queste avvertenze non pregiudicano la correttezza del ragionamento. Il cattivo funzionamento della nostra PA nazionale è un dato di fatto.