TAIBON Ormai da anni per un errore dell’allora maestra Libera Rossi (nell’amministrazione comunale imperava la Democrazia Cristiana) c’è una frazione del paese che ha cambiato nome Ronch de Bos è infatti diventata Ronch de Buos e le ultime cartine riportano… l’errore. Inutili i tentativi degli abitanti della frazioni di tornare alla denominazione originale per la frazione attorno all’osteria del Piano. Eppure c’è un vecchio cartello (che indica la strada per la frazione alta) dove il nome è riportato correttamente, è un cartello vecchio, precedente a quello con l’errore che nessuno si è mai degnato di rimuovere e ammettere appunto il grossolano errore. Sarebbe forse stato diverso se una frazione come ad esempio Coi fosse diventato Cui (termine dialettale per indicare il sedere, in questo caso sederi cioè culi), siamo certi che in questo caso la correzione sarebbe stata immediata giusto per non essere presi per i fondelli.
Ad Agordo sta accadendo la stessa cosa a Colvignas, lo ha messo in evidenza Christian De Pellegrin sulla pagina facebook “Sei di Agordo Se…”Secondo voi – scrive – si dice Coldegnas o Codegnas? Noi abbiamo sempre detto Coldegnas. Il cartello è giusto o manca una lettera?” In coro le risposte non solo da Rif, per ricordare che il colle dei gnas (o delle vigne) si chiama COLDEGNAS e anche in questo caso i cartelli datati lo confermano. Loris Santomaso “In effetti il toponimo dialettale è errato: manca la L e la À finale va accentata, quindi COLDEGNÀS come riportato dall’opera di Tito De Nardin e Giovanni Tomasi; inoltre anche la A di Àgort va opportunamente accentata”. Tutto sommato anche per Coldegnas è andata bene, poteva anche uscirne un Culdegnas…
L’OPINIONE
di TIZIANO DE COL
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Colvignas , oppure Coldegnas o ancora Col de gnass ? E’ l’eterno problema dei toponimi, esistevano a voce da tempi immemori , nel medioevo sono stati scritti da notai, magari storpiandoli, latinizzandoli o italianizzandoli (scritti e non trascritti perchè non esistevano scritti). Poi ancora nei Catasti ed Estimi della Serenissima, Catasti Napoleonici, Austriaci, Italiani sono stati ” riscritti” dai periti rilevatori . Magari su giusta indicazione di persone locali ma con errata scrittura, anche perchè, per esempio, in italiano mancano i simboli per il TH interdentale o la D palatizzata (la differenza tra “straza” e “strada” pronunciate in lingua locale di Agordo e dintorni. Il fatto stesso che per scrivere la C “dura” a fine parola in italiano non si usi la K ma il “CH”. Gli accenti (che noi usiamo purtroppo poco, sono inoltre fondamentali per la giusta dizione ). Anche le carte topografiche dell’ Istituto Geografico Militare hanno fatto la loro parte nella casistica degli errori in toponomastica. Poi gli errori di scrittura nella stampa dei cartelli completano il ciclo .
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