di Renato Bona
BELLUNO Fu segretario di tre cardinali e infine nominato vescovo di Belluno ma… la nomina lo raggiunse mentre era in missione diplomatica a Parigi al seguito del cardinale Francesco Barberini e dovette quindi attendere la conclusione dei lavori. Purtroppo, sulla via del ritorno, nel porto di Savona fu colto da malore e il 14 dicembre 1625, a soli 54 anni, morì. Parliamo di Panfilo Persico, che era nato a Belluno nel 1571, nella casa avita di via San Lucano, Palazzo Reviviscar), primo dei sette figli del nobile bellunese Priamo e della gentildonna friulana Emilia Filermo, appartenente al ramo della famiglia Persicini che dal 1497, con Andrea, aveva assunto il nuovo cognome di Persico, aggiungendo una pesca al naturale allo stemma del casato. Di lui è scritto nel libro “90 profili di personaggi poco noti di una provincia da scoprire”, opera degli storici bellunesi Paolo Conte e Marco Perale edita da L’Amico del Popolo, stampa tipografia Piave, dove si può leggere che: “A quindici anni, nel 1586, Panfilo è già a Padova, al servizio del cardinale Federico Corner. Alla morte di questi, nel 1590, diventa segretario del nuovo vescovo Alvise Corner, nipote di Federico. Nella primavera del 1594 lascia Padova per Roma dove viene ordinato sacerdote e diventa segretario dell’arcivescovo di Monreale, ma senza perdere i contatti con i maggiori ecclesiastici veneti”. E’ così – prosegue l’informazione – che al momento del subentro della Chiesa nel possesso del ducato di Ferrara alla morte dell’ultimo estense, il Persico ottiene (grazie all’intercessione del vescovo di Ceneda Marcantonio Mocenigo),di far parte della delegazione pontificia. Fu in tale occasione che strinse amicizia con il cardinal legato Maffeo Barberini, il futuro Urbano VIII”. E’ da quel momento – proseguono Conte-Perale – che l’ascesa di Panfilo non conosce ostacoli: canonico di Ceneda nel 1599, poi al servizio del duca di Bracciano, quindi segretario del cardinale Alessandro Orsini nel 1615 a cui dedicherà la sua opera più nota, ‘Del segretario’, edita a Venezia in 4 libri nel 1620… Seguendo l’Orsini partecipò ad una delicata trattativa diplomatica con la Francia, che gli valse gli elogi di Enrico IV e poco dopo la nomina a Ministro di Stato presso Francesco Ubaldo della Rovere, duca di Urbino. Ma nel 1623 il vecchio amico Maffeo Barberini salì al soglio pontificio e nominò subito Panfilo abate di S. Stefano a Spalato e segretario del nipote, il cardinale Francesco Barberini…” col quale fu mediatore diplomatico a Parigi dove ottenne le lodi del cardinale Richelieu e – come accennato sopra – la nomina a vescovo di Belluno dopo la morte, il 25 marzo 1625, del vecchio vescovo Alvise Lollino. Nel volume 82 del 2015 del Dizionario biografico degli italiani, Domenico Giorgio si sofferma, fra l’altro, sulla vicenda legata alla vendita della residenza di famiglia, fino al 1596, nel quattrocentesco palazzo ricavato da una torre trecentesca denominato anche Reviviscar in pieno centro cittadino. Lo acquistò lo storico Giorgio Piloni nell’anno in cui Persico raggiunse la maggiore età (l’anno di nascita si ricava dall’atto di compravendita, essendosi persi i registri battesimali). Ne seguì una causa legale che si protrasse per decenni con il grande merito di aver conservato e trasmesso una miriade di documenti antichi altrimenti perduti (ancora Conte-Perale). Quanto all’attività letteraria del nostro, Domenico Giorgio ricorda che Panfilo Persico “Compose molto probabilmente a Belluno il trattato ‘Della filosofia morale e politica d’Aristotele’, che pubblicò a Venezia nel 1617, con dedica al duca d’Urbino, Federico Ubaldo Della Rovere, il quale gli concesse il prestigioso titolo di primo segretario di Stato. Sempre a Venezia diede alle stampe nel 1620 il suo trattato più noto: ‘Del segretario’, concreta testimonianza delle sue esperienze professionali, con dedica al cardinale Alessandro Orsini. Nello stesso anno pubblicò presso l’editore Giovan Battista Ciotti di Venezia il trattato inedito del suo concittadino Giovan Pietro Dalle Fosse (Pierio Valeriano) ‘Dialogo della volgar lingua’, con dedica al cardinale Carlo de’ Medici. Avrebbe composto anche un lungo ‘Dialogo tra la Fortuna e l’autore’, rimasto inedito, e giacente tra le carte personali di Tommaso Antonio Catullo, naturalista e geologo bellunese (1782-1869). L’epilogo della storia, sempre dal Dizionario biografico degli italiani: “Partito dalla Francia nel novembre e diretto al porto di Civitavecchia per raggiungere Roma e di lì proseguire per la nuova sede vescovile, durante il viaggio Persico ‘fu colto improvvisamente da febbre continua con dolori ippocondriaci’ e fu costretto a sbarcare a Savona. Le sue condizioni apparvero subito senza speranza, e morì proprio a Savona il 17 dicembre 1625, senza mai svolgere dunque le funzioni di vescovo della sua città”, Belluno. In proposito sul libro di Conte-Perale si può leggere che “Non sono molti i bellunesi saliti agli onori della mitra vescovile e meno ancora quelli che hanno potuto reggere la loro diocesi natale. L’ultimo è stato Luigi Zuppani, all’inizio del secolo scorso, e prima di lui analoga sorte è toccata al feltrino Gorgia de Lusa nel Trecento e un secolo prima al bellunese Eleazaro de Castello. In mezzo a loro si colloca la figura di Panfilo Persico, un personaggio estremamente interessante e che è forse meno noto di quanto meriterebbe solo per il fatto che la maggior parte della sua attività si è svolta lontano da Belluno”. Riscontriamo un’omissione che consegue al fatto che il libro è del 1999: non compare la figura di un bellunese (di Canale d’Agordo, il paese natale anche di Albino Luciani il “Papa bellunese del sorriso) che è stato vescovo diocesano. Si tratta di mons. Giuseppe Andrich che dal 10 febbraio 2016 è vescovo emerito di Belluno-Feltre. Nato il 28 marzo 1940, fu nominato vescovo il 29 maggio 2004 da Papa Giovanni Paolo II e consacrato il 27 giugno dello stesso anno dal cardinale Angelo Scola; era stato ordinato presbitero il 28 giugno 1965 dal vescovo Gioacchino Muccin. Ad Andrich dunque quel che è di Andrich…
NELLE FOTO (dal libro “90 profili” di Conte-Perale, Libri antichi, Amazon.it, Corriere delle Alpi, Forgotten books): ritratto di Panfilo Persico inciso da Francesco Monaco; il vescovo di Belluno-Feltre, attualmente emerito, Giuseppe Andrich; varie copertine dell’opera più famosa di Persico: “Del segretario” e quella di un altro lavoro: “Politica d’Aristotele”.