di Renato Bona
Lo storico dell’arte e delle arti applicate, prof. Flavio Vizzutti, a conclusione di un’approfondita ricerca ha realizzato nel luglio 2009 (tipolitografia editoria Dbs di Rasai di Seren del Grappa; in copertina: P. Cortellezzi, “Nascita di Gesù” 1958, chiesa arcipretale di Limana) per conto della Parrocchia il libro “Le chiese della Parrocchia di Limana. Documenti di storia e d’arte” con pregevoli referenze fotografiche di Mauro De Santi e le apprezzate collaborazioni di: mons. Pietro Bez, pittore Gilberto Casellato, mons. Ausilio Da Rif, Giorgio Fornasier, dott. Giorgio Giacomazzi, arciprete don Attilio Menia, dott. Anna Maria Sciaramenti e dott. Dina Vignaga. Il libro si apre col: Sentiero Limana “Via Lucis” (Via della Luce) dove, con riferimento alla quarta di copertina nella quale è proposta una planimetria religiosa di 14 Chiese a recinto, a corona e protezione dei confini del territorio limanese”, si può leggere quanto scritto dal parroco don Attilio Menia: “… Quattordici chiese come altrettanti fari di luce che indicano il cammino, che illuminano il cadenzare dei passi e scortano i piedi stanchi poiché la nostra identità è il camminare e ‘Dio si rivela a chi lo cerca’ (Pascal). Chiese, ‘Vangelo’ di pietra e di colori, segni distinti dell’arte che restano pur sempre intrisi di fede e di mistero. Chiese che raccontano e raccolgono la storia di una speranza, alle volte delusa, ma ancor più una speranza tenace”. Ancora: “In quei quattordici gusci di robuste pietre intonacate è custodita la Luce, che offre una preziosa chiave di lettura della vita e della spiritualità del popolo e che può rinnovare anche oggi il senso di antica dignità”. Segue l’interrogativo: “Perché compilare un libro sulle chiede di Limana dopo tanti articoli e studi e bollettini già apparsi negli ultimi decenni?”. La risposta: “Lo scopo non è aggiungere chissacché, quanto offrire una visione globale e specificatamente religiosa sul piano storico-artistico e paesaggistico, uno sguardo a ciò che fu e che ancora c’è. A ciò che fu e che non c’è più, con una proposta di vita per il presente e di progetto per il futuro”. Dunque: “L’impegno di queste pagine è la ‘Memoria’. Per non essere sospesi nell’aria. Senza terra sotto i piedi e per indicare al domani la direzione, dopo aver volto lo sguardo alle origini”. In presentazione don Pietro Bez ricorda che “Sono ben 14 le chiese disseminate sul territorio della parrocchia, ed altrettante sono, purtroppo, quelle scomparse. Peccato! Comunque sono anche queste ricordate nel libro. L’impegno dei parroci ed in particolare ultimamente dell’arciprete don Attilio Menia Cadore, le ha sottratte con oculati restauri all’usura del tempo ed oggi con i loro campanili anch’essi restaurati dono come girasoli emergenti sugli abitati per invitare residenti, turisti e passanti occasionali a guardare in alto, verso quel Sole che mai tramonterà: Gesù Cristo per cui noi ci diciamo e siamo cristiani”. Don Bez specifica quindi che le chiese limanesi “sono tutte intitolate ad un santo per essere il patrono sia della grande famiglia parrocchiale come di ogni piccola comunità frazionale”: Questi i santi titolari: Giustina, Valentino, Barbara, Beata Vergine Maria Parè (Madre di Dio), Pietro e Paolo, Michele arcangelo, Martino, Filippo e Giacomo, Antonio di Padova, Biagio, Bartolomeo, Zenone, Vittore e Corona, Lucia, Antonio abate, Giovanni Battista. Viene poi sottolineato il fatto che: “Alla riconosciuta competenza in materia, il prof. Vizzutti unisce una particolare sensibilità religiosa che traspare dalle frequenti considerazioni di ordine teologico, liturgico e pastorale che danno al libro il carattere di una autentica ‘catechesi’ com’era del resto nell’intento degli autori delle opere descritte: essere visivamente una Biblia pauperum. Contemplando questi dipinti anche chi non sapeva leggere e poteva conoscere vita ed opere del proprio santo patrono. Gliene siamo sinceramente grati”. In conclusione Bez dice del libro di Vizzutti: “E’ un’opera che a Limana mancava. Ora ce l’abbiamo. Sia messa in mano anche alle più giovani generazioni perché conservino gelosamente questo ricco patrimonio, se ne nutrano e prolunghino nel tempo il messaggio cristiano di salvezza a cui ogni essere umano, consapevolmente o meno, aspira”. Mentre per quelle esistenti proponiamo più sotto varie immagini, ecco l’elenco delle chiese di Limana purtroppo scomparse: chiesa di san Mamante de Busche di Navasa; chiesa di san Giorgio di Cesa; oratorio della conversione di san Paolo di Col di Mezzo; oratorio della Santissima Trinità (poi detto di san Lazzaro) a Col di Navasa (oggi Coi di Navasa); chiesa di sant’Andrea di Dussoi; chiesa di san Paolo di Sotto (“Rotto”) di Dussoi; chiesa di san Silvestro di Dussoi; oratorio della B.V. del Carmine (o di sant’Antonio) a Giaon; chiesa di san Nicolò di Mane; chiesa dell’Assunzione della B.V. Maria di Praloran; chiesa di san Pietro in Tuba; oratorio di san Carlo Borromeo di Castes; oratorio di santa Margherita di Villa.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Le Chiese della Parrocchia di Limana” del prof. Flavio Vizzutti): Vergine con Bimbo e i santi di Nicolò de Barpi, arcipretale; “Crocifissione”, di Pietro Cortellezzi, arcipretale; “Vergine e Bimbo tra i santi Vittore e Corona”, di Francesco Frigimelica il Vecchio, chiesa di Polentes; “san Bartolomeo”, di anonimo, chiesa di Triches; particolare di “Ultima cena”, di Giovanni da Mel, chiesa di Parè; “Gloria della Vergine” di Girolamo Moech, pure chiesa di Parè; interno della chiesa di santa Barbara di Pieve (antica pievanale di santa Giustina); arcipretale di santa Giustina di Limana; interno della chiesa di santa Lucia di Centore; visione della chiesa di san Bartolomeo di Triches, nel disegno (1877) di Osvaldo Monti (conservato al Museo civico di Belluno); la moderna chiesa dei santi Vittore e Corona di Polentes; Ricomes: pala d’altare con “Madonna con Bimbo tra i santi Antonio abate e Francesco” di anonimo; “San Giovanni Battista” di Luigi Vardanega, nella chiesa di Valtibolla a lui intitolata.