ROCCA PIETORE
DI GIANNI SANTOMASO
LA LETTERA
Alla Cortese Attenzione dei Dirigenti Scolastici Dott. Massimiliano Salvador e Dott.ssa Maria Pastrello.
ROCCA PIETORE Sono un genitore di tre bimbi di 4, 3 e 1,5 anni di Sottoguda di Rocca Pietore, che spero avranno la fortuna di poter frequentare le scuole elementari del proprio Comune. Gli scorsi giorni ho partecipato ad una giornata carica di emozioni con i colleghi del Soccorso Alpino e i bambini della nostra scuola, illustrando e interagendo relativamente agli interventi di aiuto sulla neve. E’ stato toccante vedere i bambini cosi interessati e sicuramente ne sarà risultata una giornata densa di bei ricordi anche per loro. Tra i bambini c’erano anche due miei nipotini acquisiti, uno dei quali il mio figlioccio e bimbo speciale perché convive con grande determinazione e coraggio con una difficile malattia ma che grazie a lui ci è possibile vedere attorno profonda bellezza e positività. Mi spezza il cuore pensare che dovrebbe vivere l’ulteriore disagio di una pluriclasse di 23 vista la sua immunodepressione e magari con una maestra di sostegno condivisa. Tornando all’uscita, il contatto con i bimbi è stato molto approfondito e grazie anche al numero limitato di alunni abbiamo potuto fare numerose attività, cosa che con un gruppo più grande sarebbe stata molto difficile. Anche se questo le può sembrare un momento di crisi quasi insormontabile per le scuole dei piccoli centri, i fatti le dimostrano che è proprio ora che bisogna puntare a loro, per mantenere l’ineguagliabile qualità di vita e di umanità che solo un caratteristico paese tra le Dolomiti UNESCO può regalare. Nonostante il clima difficilissimo di questi tempi, con Vaia, la pandemia e intere stagioni senza turismo, il crollo del ghiacciaio e tutti i disagi connessi, le famiglie le dimostrano con ben 46 nati dal 2017 al 2022, che vogliono continuare a investire in questo territorio! I bambini sono il prezioso seme degli adulti del domani, e solo se sapremo trasmettergli con l’educazione radici profonde e amore per il territorio, avranno lo stimolo di restare e di farlo fiorire, e magari diventare anche attrattivo per famiglie che desiderano stabilirsi qui. In caso contrario, di Rocca Pietore rimarrà una terra di pochi anziani e seconde case dove le famiglie non avranno più stimoli né servizi. Spegnere le voci di questi bambini dal Comune significherà fallimento, silenzio, tristezza e solitudine. Coltivare il proprio dialetto, il dialogo e l’affetto verso il tessuto sociale locale, l’accensione dell’albero di Natale e le recite, fonte di gioia e allegria anche per i numerosi anziani, le visite agli esempi virtuosi del vivere la montagna, come la Malga Laste (che ha vinto il premio Fedeltà alla Montagna e altri riconoscimenti), alla Val Ombretta sotto alla Marmolada, Centro geografico delle Dolomiti UNESCO con la sua Malga ultracentenaria, le uscite con il Soccorso Alpino, il Cai, il saper chiamare ogni montagna con il suo nome, muoversi con sicurezza nella propria terra, sentirla propria, saperla raccontare e farla apprezzare agli altri, difenderla dal degrado. Nel nostro contesto economico quasi totalmente turistico, questo è oltretutto il nostro pane quotidiano. Mantenere le piccole scuole in un contesto così variegato come quello delle Dolomiti è mantenere un colore, una ricchezza di tonalità in più che concorre a formare il meraviglioso e vasto dipinto del territorio bellunese. La specificità delle scuole locali deve essere un motivo di orgoglio e può diventare un fattore di eccellenza ad esempio con l’insegnamento dell’inglese, del tedesco e della mensa gratuita e molto altro che si può creare nel futuro grazie anche ai validissimi e quasi eroici insegnanti che hanno dato l’anima a questa scuola. Dare senso all’impegno delle famiglie che nell’ultimo decennio, seppur titubanti, hanno fatto dei sacrifici per la collettività lottando controcorrente, continuando a iscrivere anche solo l’unico bambino dell’annata per garantire il servizio agli altri. Vi è il dubbio per alcuni genitori che in una scuola con pochi alunni vi sia poca socialità. Ma cos’è la socialità se non l’apertura verso il prossimo, cercando di accettare punti di vista differenti e costruendo su quelli di comune accordo, anche con persone di età diverse? Non è forse questa la migliore scuola della tanto decantata “inclusione”? Oserei dire che nei gruppi minori vi è un qualcosa che eleva molto di più della socialità e che spesso è poco considerato ma che è alla base di ogni nobile azione o pensiero: l’umanità. Se anche lei pone l’umanità alla base del suo operato, la preghiamo gentilmente di considerare queste parole nella scelta finale e vedrà che in futuro le daremo modo di esserne fiero.
Francesco Dell’Antone
Con i genitori dei bimbi: Angelo Bassot Elena Bassot Iris Bellenzier Lorenzo Bernard Margareth Bernard Lisa Daurù Eleonora Daurù Amalia Elsa Bernardi Matilde De Biasio Ermanno De Biasio Mia De Biasio Alberto De Biasio Carlotta Luce Della Santa Maddalena Dell’Antone Gabriel Dell’Antone Hannes Dell’Antone Caterina Fersuoch Andrea Nesello Emma Nesello Caterina Pezzei