BELLUNO Il Liceo Lollino con una lettera augura buona Pasqua a tutti
LA LETTERA
Tutti uniti, anche se lontani. Gli studenti, gli insegnanti e il personale del Liceo Lollino Classico e Scientifico si sono dati appuntamento in rete, per un augurio pasquale che è diventato l’occasione per raccontarsi. L’ultima plenaria era stata a San Marco d’Auronzo, all’inizio di febbraio, quando i ragazzi avevano stilato una carta di intenti per impegnarsi in prima persona sul fronte dei cambiamenti climatici. La voglia di fare la propria parte ha caratterizzato anche in questa occasione gli interventi dei ragazzi. In molti hanno preso sul serio il proprio impegno di studenti e di cittadini, per dare anche solo un piccolo contributo allo sforzo collettivo, condotto da chi combatte questa battaglia in prima linea. Tra gli interventi più toccanti, quelli dei ragazzi dell’ultimo anno: “La nostra maturità la stiamo facendo adesso”, ha affermato Maria Gomiero (V C), “la vera prova non è l’esame si stato, ma il modo in cui stiamo affrontando questa situazione”. “Molti auspicano di tornare presto a scuola, ma noi probabilmente non ci torneremo mai più”, è stato l’amaro commento di Elena Cassol (V C), “possiamo tuttavia far rivivere col nostro impegno lo spirito del Lollino, che forse non vivremo più di persona”. “Carpe Diem”, è il massaggio arrivato da Margherita Scintu (I CS), “Approfittiamone per stare con la famiglia e riflettere sui nostri affetti”. “Se riusciamo ad affrontare questo momento, tutto ci sembrerà più semplice e bello”, ha aggiunto la compagna di classe Matilde Valerio. “È stata anche un’occasione, per il nostro Liceo, di distinguersi e i dimostrare serietà ed efficienza” ha ricordato Marco Donadon (II CS); “Quando tutto sarà finito, sapremo apprezzare le piccole cose”, ha aggiunto Benedetta De Bortoli (II CS), “anche solo rivederci fisicamente sarà una gioia”. “Dalla cenere può rinascere la vita” è stata la riflessione di Giacomo Spaziani (III C), cui si è associato il compagno di classe Matteo Cibien, per un augurio a tutti i compagni, anche delle altre classi. La speranza di tornare al più presto a una vita più libera, nelle parole di Dario Lazzari (IV C) e un ringraziamento a tutti per il duro lavoro svolto a distanza in questo mesi, in quelle di Giulia Moritsch (IV C). E non è mancato, da parte dei ragazzi, un ringraziamento speciale alla segretaria Donatella Dal Mas, che garantisce il funzionamento della “macchina” della didattica online. Un invito a vivere il periodo pasquale dedicando tempo e spazio alla dimensione spirituale da parte del preside emerito, prof. don Elio Larese, ad approfittare del silenzio di questi giorni per ascoltare la voce della natura da parte del prof. Alvise Finco, a cogliere i segnali di speranza, come il fiore nell’opera “Guernìca” di Picasso, da parte del prof. don Giacomo Mazzorana. Un ringraziamento agli insegnanti per lo sforzo profuso nella didattica online da Stefano D’Antimo (V C). “Ho riflettuto molto sul tempo e sulla necessità di usarlo meglio”, è stato il pensiero di Giovanni Bianchini (V C). Il turbamento per la prospettiva di non rivedere più alcuni alunni, nelle parole della prof.ssa Maddalena Martini Barzolai, accompagnato però da una certezza: “In queste settimane, più che mai, mi sono sentita parte di una comunità”. Un ricordo dello “spirito di San Marco” anche da parte del preside, prof. don Giuseppe Bratti, che ha poi portato l’attenzione dei ragazzi sul presente, citando le parole di una monaca di clausura sul significato di un’esperienza ora vissuta da tutti: avere le cose più belle a portata di mano. Quanto al futuro: “Non potrà essere la copia di quanto abbiamo vissuto fino ad ora, il tempo che stiamo attraversando non è kronos, sempre uguale a se stesso, ma kairòs, un tempo opportuno, un’occasione da cogliere”. Infine l’augurio pasquale, nelle parole della Sequenza Victimae paschali laudes. Mors et vita duello, conflixere mirando: Dux vitae mortuus, regnat vivus. “È quello che stiamo sperimentando in questo periodo, e lo celebriamo nella passione, morte e risurrezione di Cristo”.