AGORDINI IN TRIBUNALE
Oggi sul Corriere delle Alpi, la penna di Gigi Sosso riassume una giornata in Tribunale con tre diversi episodi che interessano l’Agordino.
AGORDO Psicofarmaci nel sangue di un infermiere professionale. Scoperti dal laboratorio di Padova dopo un incidente stradale ad Agordo. E. M. è stato condannato per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope a un anno di arresto, 3.200 euro di ammenda e la revoca della patente. Il giudice Antonella Coniglio gli ha concesso le attenuanti generiche, ma senza credere alla tesi che le sostanze sarebbero state assunte perché il sanitario triturava i farmaci da somministrare agli anziani della casa di riposo. Il pubblico ministero Gianluca Tricoli, invece, avrebbe condannato a un anno e sei mesi e 6 mila euro, oltre alla revoca del documento di guida.
CENCENIGHE Scenata di gelosia in piena notte. Va a finire a carte bollate per violazione di domicilio, minaccia, lesioni e danneggiamento, aggravati dall’ora tarda; dalla violenza su cose e persone e anche dall’esposizione alla pubblica fede.
A.D. deve difendersi in tribunale da tutte queste accuse. Nottata movimentata quella tra il 12 e il 13 luglio 2020 a Cencenighe, secondo l’accusa l’uomo danneggiò fiori e piante ornamentali è contestata anche la recidiva.
AGORDO Non è stata una buona idea pubblicare una storia sul social, nella quale era in treno con la sua ragazza dell’epoca. A. B. era sottoposto a una misura di sicurezza, che gli imponeva di essere nella sua casa di Agordo dopo le 21 e di non uscire prima delle 7 del mattino. Il 17 maggio dello scorso anno le telecamere di Dolomitibus hanno ripreso i due, mentre attraversano piazzale Vittime delle Foibe ed entrano nella stazione ferroviaria. Peccato che nessuno gli avesse dato il permesso di fare questo viaggio, che di fatto è stato confessato sul social network. C’erano già state delle altre violazioni della misura. Appuntamento al 31 ottobre, da capire se l’imputato sarà ancora detenuto nel carcere di Baldenich oppure no. —