CENCENIGHE Il 12 ottobre dello scorso anno 2019, quando ancora non si parlava di pandemia da Coronavirus con tutti i problemi anche di carattere economico che ha comportato, l’annuncio di Maurizio Soppelsa sul sito : “Mi sarebbe piaciuto arrivare al 2022 per festeggiare il secolo del nostro negozio, ma a conti fatti non vale più la pena: troppa burocrazia e poca soddisfazione”. E così cessava a Cencenighe Agordino, nella piazza 4 Novembre, l’attività del prestigioso negozio di abbigliamento, sport e tessuti “Soppelsa al Ponte” che ad iniziativa di Luigi Soppelsa e della moglie Metilde Alie De Biasio, ricordati dai discendenti come onesti lavoratori e fondatori dell’Azienda Soppelsa ‘Al Ponte’ (e in seguito condotta dal figlio Ivano e, più tardi, dal nipote Maurizio) ha operato dal 1922. Possediamo una pubblicazione che fu stampata dalla bellunese tipografia Piave nel luglio 2002, in occasione dell’ottantesimo di attività dell’azienda. A firma Ivano, Angelo, Maurizio e Tiziana nella presentazione si ricordava che “Ottant’anni hanno visto il mondo modificarsi integralmente affiancando ad un grandioso progresso tecnico-scientifico, grandi sconvolgimenti e tragedie. Talvolta naturali come la disastrosa alluvione del 1966 che ci ha duramente colpiti. Talvolta causati dall’insensatezza degli uomini con terribili vicende e conflitti su scala mondiale che occupano le prime pagine dei giornali creando inquietudini e sgomento anche in questi ultimi anni”. Eppure, pur tra tanti problemi ma fortunatamente anche assistita da stagioni propizie “la famiglia Soppelsa ha fatto crescere l’azienda: ciò è stato possibile con l’aiuto dei fedeli clienti che cammin facendo si son fatti sempre più numerosi, stimolati dalla nostra serietà professionale e soddisfatti dalla qualità dei prodotti acquistati”. E così, concludevano: Soppelsa ‘Al Ponte’ “è un’azienda viva e dinamica che merita sempre d’esser e visitata: ha raggiunto questo traguardo per la cura quotidiana con cui noi tutti abbiamo seguito e seguiamo l’attività legata all’evoluzione dell’abbigliamento e delle necessità della nostra clientela. Un traguardo costato energie, capacità e mezzi nell’arco delle tre generazioni che si sono susseguite alla guida: di questo ne siano fieramente orgogliosi”.Poi… la diffusione dei centri commerciali e più recentemente ma invasivamente quella del commercio per via telematica, oltre alle persistenti problematiche di carattere burocratiche e sulla storia della Soppelsa “Al Ponte” di Cencenighe Agordino (contraddistinta dal 1982 dall’insegna del “Folletto”, il jolly commissionato al grafico bellunese Mario De Donà, in arte Eronda, nel ricordo di nonno Angelo che, nato a Faè, era particolarmente vivace, un folletto, appunto, fin da giovanissimo) è mestamente calato il sipario. Nella quarantina di pagina della pubblicazione si parte proprio col “Folletto” e una bella immagine di Angelo Soppelsa con la moglie Metilde Alice De Biasio quindi una serie di notizie sull’attività imprenditoriale ed fra le tante, due belle fotografie del 1931e del 1928 della via Roma di Cencenighe sulla quale si affacciava il primo laboratorio e dell’interno con ai lati la De Biasio e Luigi Soppelsa. Altri scatti sono dedicati, fra l’altro, alla famiglia Soppelsa negli anni ’80 e alle rovine provocate dalla disastrosa alluvione del novembre 1966 e, sul finire, prima della fotografia panoramica di Piazza 4 novembre 1918 dove operava l’azienda, quelle dell’ “Elemosina”, il dipinto sulla parete di casa Soppelsa realizzato con riconosciuta sensibilità ed umanità dall’artista di Canale d’Agordo, Giuliano De Rocco; quella del graffito “Soppelsa” realizzato da Santino Ganz di Vallada Agordina e infine il murale di Luciano Piani, artista di Masariè di Rocca Pietore, che ricorda il lavoro di sartoria della famiglia Soppelsa.