di Renato Bona
Sempre prodigo di notizie, il sito diocesano “chiesabellunofeltre” a firma di don Giuliano Follin annuncia che è pronto per essere consegnato all’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Conferenza episcopale italiana il Dpp vale a dire il Documento preliminare di progettazione che fornisce indicazioni sugli ambiti di intervento nell’insieme della cattedrale-basilica bellunese. Per quanto concerne lo spazio liturgico, Follin precisa che quello della cattedrale (che fa capo all’arciprete mons. Attilio Zanderigo Jona, che oltre ad essere parroco di Belluno-Loreto e decano del Capitolo della Cattedrale stessa è direttore della Scuola di formazione teologica – ndr.) “non è uno spazio architettonico generico, ma è nato e si è evoluto nei secoli in relazione alla celebrazione della liturgia”. Anche nel prossimo intervento dunque dovrà essere tenuto presente che “il coinvolgimento celebrativo non è solo di alcuni ministri, ma è tutta l’assemblea che celebra. Non ci sono spettatori, ma tutti sono dalla parte dell’azione. Le soluzioni proposte e poi eventualmente realizzate, terranno conto di questo obiettivo fondamentale”. Ancora: “Lo spazio fuori delle celebrazioni liturgiche va egualmente tenuto presente. La Cattedrale è al servizio anche di coloro che vi entrano per pregare nello spirito della devozione personale” pertanto: “Sono da tener presenti anche quelle che sono definite ‘visite culturali’. A queste persone, singoli o gruppi, la Cattedrale deve offrire un messaggio sul piano artistico ma anche nella dimensione spirituale se non liturgica”. Don Follin spiega quindi che: “L’attenzione dei progettisti dell’intervento verrà indirizzata a una serie di luoghi liturgici dei quali si presenta la situazione attuale, il significato, le prospettive da realizzare in proposte di soluzione”. Viene poi ricordato che l’aula nel suo insieme è riservata all’assemblea che si raduna per celebrare e la sistemazione dei vari luoghi liturgici deve richiamare e favorire la nuova dimensione celebrativa scaturita dalla riforma liturgica del dopo-Concilio Vaticano II. Attenzione sarà riservata alla sistemazione dei banchi e ai vari percorsi per le celebrazioni. Per quanto riguarda il presbiterio con le sue componenti centrali e nella storia che ne ha segnato le soluzioni fino all’attuale situazione, questo sarà uno dei punti nodali delle proposte di intervento. Con l’altare, l’ambone, la cattedra vescovile e la sede presidenziale quando a presiedere non sarà il vescovo, che troveranno collocazione all’interno del presbiterio stesso, tenendo in considerazione anche la parte più antica e oggi non più utilizzata, della sede del celebrante e dell’altare collocati sul fondo, non trascurando, anzi, la collocazione del coro che, oggi dietro la cattedra (o in orchestra) anima le celebrazioni, e con la valutazione del possibile prolungamento della superficie del presbiterio al fine di creare spazio celebrativo. Per quanto concerne la “custodia eucaristica” che è punto di riferimento per la preghiera personale, si punta alla sua valorizzazione e dunque si chiede come adeguarla in quella che è definita “Cappella del Santissimo”. Da considerare e valorizzare in quanto preziosi punti di riferimento della devozione popolare anche l’altare della Sacra Spina e la statua della Beata vergine all’ingresso dell’aula; la penitenzieria, considerato che “la lunga teoria di confessionali collocati nelle navate laterali non sembra più rispondere alle esigenze attuali”; poi la “Cappella feriale” che oggi coincide con la cripta che richiede fra l’altro un accesso più facile; il Battistero, per adeguate celebrazioni liturgiche; la sagrestia, con adeguamento degli spazi operativi che oggi come oggi non sono rispondenti al servizio richiesto. Infine gli ingressi, che andranno sistemati sia sul piano artistico che funzionale con riferimento anche alla sicurezza; in proposito si precisa che l’adeguamento opportuno delle bussole sarà obiettivo da realizzare. Don Giuliano Follin conclude il suo intervento scrivendo che “La disponibilità finanziaria che ha come base di partenza il finanziamento della Cei, sarà criterio per la quantità e la progressività degli interventi. Ed ecco un breve profilo di Follin: nativo di Cadola di Ponte nelle Alpi, classe 1946, ordinato sacerdote il 30 maggio 1970; cappellano a Sospirolo dal 1970 al 1974, ad Agordo fino al 1977 e a Cavarzano fino al 1982; è stato parroco di Santa Maria Nascente di Polpet dal 1982 al 1998 (e dal 1992 anche parroco di San Lorenzo a Sovezene); fino al 2008 arciprete della parrocchia di San Pietro e Paolo di Sospirolo (dal 25 aprile anche parroco di Gron). Nel 1998 nominato dal vescovo suo delegato per i l diaconato permanente; quindi parroco”in solido” con don Rinaldo Sommacal di San Nicolò a Borgo Piave dove opera tuttora; direttoee dell’Ufficio liturgico diocesano e direttore dell’Opera diocesana pellegrinaggi. Va infine detto che l’Ufficio diocesano per la liturgia opera, in collegamento stretto con l vescovo, a servizio delle comunità cristiane e dei singoli fedeli avendo per compito la promozione del rinnovamento liturgico avviato dal Concilio Vaticano II, dunque impegnandosi per favorire conoscenza e studio dei documenti riguardanti la liturgia e offrendo un servizio di consulenza per l’animazione liturgica delle comunità cristiane. Altro impegno: la formazione liturgica dei singoli fedeli e delle comunità cristiane promuovendo convegni liturgici, articoli sulla stampa religiosa locale, conferenze, contatti con gruppi liturgici parrocchiali: segue i ministeri a servizio della liturgia offrendo opportunità e modalità di formazione permanente, in particolare: lettori, cantori, ministranti, addetti al culto, ministri straordinari della comunione per i quali cura la preparazione e programma periodici incontri diocesani e zonali. Ancora: redige il calendario liturgico diocesano; dedica particolare attenzione alla musica sacra; collabora con l’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.
NELLE FOTO (Renato Bona e sito chiesabellunofeltre): interno della cattedrale-basilica di Belluno; don Giuliano Follin; la facciata dell’edificio sacro; il portone di sinistra; confessionali; la Penitenzieria; l’altare della Sacra Spina; i banchi della navata centrale; l’altare del Santissimo; il presbiterio; il Battistero.