AGORDO C’era una volta la regionale 203 agordina che chiudeva spesso per sassi, incendi e frane. Erano gli anni Novanta con la chiusura della rotabile, prima di Veneto Strade, per intere settimane. Erano i giorni in cui Leonardo del Vecchio e Luigi Francavilla inviavano lettere al vetriolo mettendo in evidenza disagi e danni creati con la chiusura della strada, poi aprì il primo grande contenitore azzurro a Sedico, lontano dalla Val del Piero, dalla Pissa, dal Torner e via discorrendo. C’era una volta la 203 con i sui problemi e c’è ancora, mentre da decenni si discute come risolvere i problemi aumentati dopo l’evento Vaia.
«Sono bastati due giorni di chiusure a singhiozzo per capire quanto importante sia la Regionale 203 Agordina. In Provincia non avevamo certo bisogno dei disagi degli ultimi giorni per saperlo. Tant’è vero che la messa in sicurezza della strada è la priorità infrastrutturale dell’amministrazione». Lo dice il presidente della Provincia di Belluno, che ricorda il documento relativo al piano infrastrutturale approvato fa dall’Unione montana Agordina e di prossima condivisione con il territorio.
Un piano da oltre 1 miliardo di euro contenente tutti gli interventi ritenuti necessari per collegare l’Agordino alla Pedemontana da una parte e all’autostrada A27 dall’altra; e anche per migliorare la viabilità interna con collegamenti intervallivi, tangenziali e messe in sicurezza. In cima alla lista ci sono proprio le opere sulla Sr 203, in particolare nel tratto tra La Stanga e Agordo.
“Nel frattempo Veneto Strade ha rimosso i massi e messo in sicurezza il versante – aggiunge il consigliere provinciale delegato alle infrastrutture – La Provincia ha investito risorse cospicue sulla Sp 2 della Valle del Mis e sulla Sp 3 tra Agordo e Rivamonte – complessivamente oltre 2,5 milioni di euro solo negli ultimi mesi – consapevole del fatto che si tratta di una viabilità alternativa alla 203, pur con tutti i limiti di una strada stretta e piena di gallerie. Più di questo non è possibile fare per le casse della Provincia, che in tema di viabilità hanno visto ancora nel 2014 l’azzeramento dei trasferimenti statali per la gestione delle strade, che prima della riforma Delrio ammontavano a 15 milioni di euro l’anno. In ogni caso, la Valle del Mis non può che rappresentare solo una soluzione d’emergenza, come è stato l’altro giorno. La priorità rimane la messa in sicurezza dell’Agordina, per i residenti e per la presenza di Luxottica: non possiamo permetterci di bloccare la produzione per i problemi infrastrutturali della rete viaria, con il rischio conseguente di perdere un’azienda che negli anni ha dato e continua a dare lavoro e benessere al nostro territorio».