di Renato Bona
Sono state celebrate a Saccolongo in provincia di Padova le esequie di fra’ Fortunato De Pellegrin, dell’Ordine dei francescani minori, nativo di Agordo, deceduto nella notte tra il 28 ed il 29 luglio scorsi. Ed è fissata per giovedì 4 agosto, a partire dalle 20, una celebrazione di suffragio nel santuario agordino di Santa Maria delle Grazie, che sarà presieduta dal vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni che aveva ricevuto la notizia della scomparsa a Loreto, nel Santuario della Santa Casa ed aveva commentato: “Penso alla ‘nuova casa’ di fra’ Fortunato…. Vi è anche un Magnificat da innalzare a Dio per il volto felice e rassicurante di fra’ Fortunato, che ci ha tanto confortato”. Nel sito “chiesabellunofeltre” un servizio con gli annunci, compreso quello che è stato fra’ Federico Righetti, vicario della Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori (Nord Italia), ad avvisare il Vescovo: “Una notizia ‘fraterna e mesta’ nello stesso tempo, come ha riconosciuto il presule: mesta per l’addio, fraterna perché padre Fortunato per tanti anni ha prestato il suo ministero nel santuario di Rocca Pietore”. Un ministero, quello di De Pellegrin, che “è stato ricchissimo di esperienze: oltre al servizio in parrocchie del Veneto, fu missionario nelle Filippine dove è stato eletto superiore della Missione nella quale operava. Ritornato in Italia, dopo qualche tempo è stato inviato in Guinea Bissau e, dopo 27 anni di missione, è tornato definitivamente in Italia, nel 2004”. Così lo ricordava monsignor Giorgio Lise, già arcidiacono di Agordo ed ora rettore del Seminario Gregoriano di Belluno, il 29 giugno di quattro anni fa, nel giubileo per il sessantesimo anniversario di ordinazione. Era nato il 5 luglio 1931 a Colvignas di Agordo; nell’agosto 1944 era entrato nel seminario francescano di Lonigo in provincia di Vicenza. Il 19 marzo 1956 pronunciò la professione solenne a San Michele in Isola, a Venezia; ordinato presbitero nella chiesa di San Bernardino a Verona, celebrò la prima Messa solenne ad Agordo il 15 agosto 1958. Nell’autunno venne assegnato al santuario di Santa Maria del Frassino di Peschiera del Garda come confessore e catechista. Ma nell’ottobre 1961, con un viaggio in nave di 25 giorni, raggiungeva Hong Kong, per ripartire poco dopo alla volta di Manila, capitale delle Filippine: di lì il trasferimento in una zona disagiata dell’estremo nord dell’isola di Luzon, a oltre cinquecento chilometri dalla capitale: era la missione che il vescovo di Tuguegarao aveva affidato alla comunità dei frati veneti espulsi dalla Cina di Mao. Di quella missione fra’ Fortunato divenne superiore nel 1966. All’inizio del 1977 tornò in Italia, per prepararsi al nuovo salto, verso la Guinea Biassau, dove giunse il 4 gennaio 1978 per restarvi fino al 2004. Quando infine sentì che gli anni di missione presentavano il conto, concordò con i superiori il rientro in Italia e venne assegnato al santuario agordino. E a proposito di celebrazioni: domenica 24 luglio si è svolto un pellegrinaggio da Belluno a Santa Maria delle Grazie per chiedere vocazioni sacerdotali ed reòigiose, iniziativa realizzata nel ricordo di don Giovanni Unterberger, che – ricorda il sito della Diocesi – fu a lungo padre spirituale del seminario diocesano. Ed è mancato nel marzo dello scorso anno perché colpito dal Covid. Era – quella del pellegrinaggio – un’idea proprio di Unterberger che aveva di fatto dedicato la sua vita alla formazione dei futuri sacerdoti: ”Appena la pandemia ci lascerà respirare, andremo in pellegrinaggio per chiedere vocazioni sacerdotali e religiose!”. Alla sua aspirazione, si legge nel sito “chiesabellunofeltre”, è stata data attuazione domenica 24 luglio. Dopo la messa delle 8,30 celebrata nella chiesa di San Pietro a Belluno dal vescovo emerito monsignor Giuseppe Andrich, una ventina di fedeli ed altre persone legate a don Giovanni sono partite alla volta di Alleghe. Da lì l’ultimo tratto di pellegrinaggio a piedi verso il Santuario di Santa Maria delle Grazie. La recita del rosario, la visita del santuario, la condivisione del pranzo all’aperto e un ultimo momento di preghiere sono stati i momenti che hanno punteggiato la giornata nella serenità del luogo, nella fresca temperatura della vallata del Cordevole e nella cordiale accoglienza del rettore del santuario don Dario Fontana”. La conclusione del servizio: “I vari gruppi, seguiti da don Giovanni hanno così dato seguito al suo lascito, facendo della preghiera per le vocazioni un punto cardine della propria vita spirituale. Sono in programma altri pellegrinaggi nei prossimi mesi. Nel mentre continua la colletta per il seminario pakistano di Multan, cominciata nello scorso gennaio”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal sito diocesano “chiesabellunofeltre”): l’agordino fra’ Fortunato De Pellegrin; un ricordo di quando era missionario; eccolo con il quadro della chiesetta di San Rocco a Colvignas, suo paese natale, realizzato da Natale Dal Molin, che gli era stato donato nel sessantesimo di sacerdozio; monsignor Giorgio Lise che ne aveva illustrato la figura nell’occasione; il santuario di Santa Maria delle Grazie; monsignor Giovanni Unterberger che auspicava vocazioni sacerdotali e religiose e proponeva prima della pandemia un pellegrinaggio proprio nel santuario agordino; due momenti di quello, recentissimo, ad Alleghe-Rocca Pietore per ricordarlo esaudendo il suo desiderio.
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