di Claudio Pra
RADIO PIU Il 2020, come tutti sanno, è un anno bisestile, con febbraio che dura quindi 29 giorni, non 28 come avvenuto negli ultimi tre anni. Ma perché ogni quattro anni febbraio ha un giorno in più? Per spiegarlo bisogna ricorrere alla misurazione del tempo introdotta dal Calendario Giuliano e poi perfezionata da quello Gregoriano. Il giorno terrestre è scandito da una rotazione completa della Terra sul proprio asse, che avviene in ventiquattr’ore. Un anno è invece la somma dei giorni che il nostro pianeta impiega per fare un giro attorno al Sole, ovvero 365. Questo però per approssimazione, perché in realtà il tempo impiegato è pari a 365 giorni e 6 ore circa, periodo non perfettamente divisibile in giorni da 24 ore e quindi arrotondato per difetto. Ma se non ci curassimo delle sei ore in più che non abbiamo considerato, ogni quattro anni ci ritroveremmo in anticipo di una giornata dato che 6 ore per 4 fa 24 ore, ovvero un giorno. Grazie quindi all’anno bisestile il calendario torna in linea dato che in quell’occasione viene aggiunto un giorno in più per recuperare il ritardo accumulato. Se non lo facessimo, nel giro di pochi anni, ci sarebbero notevoli sfasamenti rispetto al passato e l’errore, inizialmente di pochi giorni, nel giro di qualche decennio porterebbe le stagioni a non coincidere più con la realtà. A dirla tutta, su scala temporale ancora più ampia, vengono introdotte altre correzioni, ma ci sembra di complicare troppo le cose e ci fermiamo qui, non prima di aver recitato una nota filastrocca: -Trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre. Di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno-. Ma la filastrocca si è dimenticata che febbraio, ogni quattro anni, di giorni ne ha ventinove ed il motivo speriamo di averlo fatto comprendere ai nostri ascoltatori.