AURONZO DI CADORE Decollato con il parapendio da Sesto per un giro attorno alle Tre Cime di Lavaredo, un 40enne di Dobbiaco (BZ), al momento di passare accanto alla Piccolissima, perso il controllo della vela ha sbattuto con il corpo sulla parete pochi metri sotto la cima, 2.700 metri di altitudine, e le corde della vela si sono attorcigliate alla roccia. Due alpinisti che si trovavano in vetta hanno subito lanciato la loro corda al pilota perché si assicurare e hanno atteso l’arrivo dei soccorsi. Attivato attorno alle 13.30 dal gestore del Rifugio Lavaredo, a sua volta allertato da persone all’esterno che avevano visto la vela precipitare, il 118 ha inviato l’elicottero di Dolomiti Emergency, che ha fatto campo base al Lavaredo, dove una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza era pronta in supporto. Una volta in quota, individuato già il punto dove si trovava l’uomo – 5 metri circa sotto la vetta – che stava raccogliendo le vele, l’eliambulanza ha sbarcato in hovering il tecnico di elisoccorso cercando di evitare il più possibile spostamenti di aria. Il soccorritore ha raggiunto l’infortunato, che aveva probabili contusioni allo sterno e all’anca ed era collaborativo. Dopo aver caricato nello zaino le vele, il tecnico di elisoccorso ha sollevato sulla cima il pilota ed entrambi sono stati imbarcati in hovering. Trasportato a Fiames il 40enne è poi stato affidato all’ambulanza diretta all’ospedale di Cortina.
DAL TG3 DEL VENETO
Elisoccorso richiesto e non pagato: un buco da 500mila euro
In una stagione che segna un autentico boom di presenze turistiche in montagna, l’elisoccorso è spesso richiesto come un taxi e non pagato. Ammontano a mezzo milione di euro i ticket per interventi senza motivazione medica non incassati
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