BELLUNO “SOS sanità in montagna, il titolo della campagna che la Cisl ha avviato per difendere il servizio socio-sanitario bellunese, non è uno slogan, ma indica la necessità di istituire un Tavolo unico permanente che coordini e programmi gli interventi sul territorio, partendo dall’urgenza di trovare e assumere personale infermieristico e medico, ma che provveda anche e soprattutto a progettare infrastrutture, servizi all’infanzia, servizi per gli anziani e disabili, compreso il potenziamento della mobilità interna che rende sempre più emarginate molte persone che vivono in zone periferiche e distanti dalle principali strutture sanitarie”. Queste sono le questioni che il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini ritiene fondamentale che vengano poste dal nuovo Direttore Generale della Ulss 1 Dolomiti come prioritarie per il futuro della sanità bellunese, oltre alla garanzia che egli dedichi alla provincia di Belluno tutto il tempo necessario a gestire e superare la grave emergenza in cui versa il sistema sanitario. “La montagna – afferma Paglini – vive già da tempo una drammatica emergenza sanitaria, che sta discriminando i cittadini che ci vivono tra chi ha possibilità di muoversi e curarsi nel privato, magari nelle regioni o province limitrofe, e chi invece può solo usufruire dei mezzi pubblici, in difficoltà pure questi ultimi, per raggiungere le strutture pubbliche o non può permettersi la sanità a pagamento e si vede dunque costretto a rinunciare alle cure”. “Non si può ragionare solo in ottica Olimpiadi – aggiunge il segretario generale Cisl – ci sarà sicuramente un dopo Milano-Cortina 2026, così come c’è già un presente difficilissimo da gestire, per questo l’auspicio della Cisl è che il nuovo Direttore Generale sia disponibile a promuovere e coordinare un Tavolo unico permanente così da fare massa critica per salvaguardare i servizi esistenti potenziandoli e per creare le condizioni affinchè Belluno torni ad essere attrattiva non solo per medici e infermieri, ma anche per i giovani, così come dichiara oggi il Presidente di Ascom”. “Invitiamo lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, tutti i cittadini – conclude Paglini – a sottoscrivere la petizione online o recarsi nelle sedi Cisl della provincia a firmare i moduli cartacei. Facciamo sentire forte la voce del territorio bellunese”. La petizione “SOS Sanità, una firma per la montagna bellunese” è online sulla piattaforma change.org collegandosi sul sito www.cislbellunotreviso.it e sui social così come in formato cartaceo in tutte le 10 sedi Cisl della provincia (Belluno, Agordo, Feltre, Pieve di Cadore, Sedico, Cortina, Mel, Santo Stefano di Cadore, Quero, Farra d’Alpago).
******