AGORDO Anche l’agordino-sardo-basco Pietro Urpi fra i tifosi dell’Athletic Bilbao che sabato a Udine ha disputato l’incontro amichevole di calcio con l’Udinese. Un incontro che poteva passare inosservato dato il contemporaneo finale del Mondiale in Qatar ma che invece ha fatto muovere una trentina di tifosi italiani aderenti al gruppo Leones Italianos-Italiako Lehoiak fedelissimi della squadra basca che fra le sue fila schiera solo giocatori nati o cresciuti nei Paesi Baschi (in basco Euskal Herria). I tifosi erano guidati da Francesco “Franz” Scordamaglia, presidente del gruppo fondato nel 2000 da quattro soci fondatori di Pavia. “Contiamo poco meno di 150 soci da tutta italia e organizziamo trasferte a Bilbao o in Europa per seguire i “ZuriGorri” -spiega il presidente- Il gruppo è legato anche dal rifiuto per le degenerazioni del calcio moderno, ovviamente nel segno dei Leoni di Bilbao squadra atipica e unica nel calcio di oggi “. Una unicità che il linguista Simone Bertelegni (socio fondatore) ha deciso di approfondire negli anni, fino a pubblicare un libro, “Athletic Club di Bilbao-L’utopia continua”, giunto alla terza edizione. “È un club che mi affascina fortemente perché rappresentativo del territorio- dice Bertelegni- I giocatori in campo sono quasi tutti cresciuti nelle giovanili biancorosse o dei club affiliati; i tifosi possiedono il club e scelgono i vertici dello stesso e in certi casi li censurano. Le conseguenze si toccano con mano: molti giocatori votano tutta la loro carriera alla maglia biancorossa, tutti i bambini sono tifosi dell’Athletic ; La domenica della partita è una grande festa a cui partecipano anche i tifosi della squadra avversaria. È normalissimo trovare un dirigente, un giocatore al bar, a spasso col cane. Gli allenamenti sono a porte aperte e al termine i calciatori si fermano per fare foto e rilasciare autografi ai tifosi presenti. Non dico che quello dell’Athletic sia un modello che deve piacere per forza ma sarebbe bello vederlo replicato in un calcio moderno fatto di calciatori divi e mercenari, di dirigenze infedeli, irresponsabili e autoreferenziali». Sulla stessa linea anche il sardo-basco Pietro Urpi la cui fede calcistica è ben conosciuta ad Agordo: “Non sarebbe bello un Cagliari con giocatori tutti sardi? A me farebbe impazzire! La maglia dell’Athletic è una seconda pelle e Bilbao è diventata un riferimento per chi ,come me, ha grande rimpianto di un calcio legato ai giocatori-simbolo che quasi sicuramente per molti rappresenta un qualcosa di anacronistico o romantico” Che giornata ho passato sabato a Udine? “Oltre al piacere di stare con gli amici Leones – continua Urpi – è stato emozionante essere ricevuti dalla squadra e dai dirigenti presenti, aver avuto la possibilità di fare foto e scambiare quattro chiacchiere con loro, a conferma di quanto ha detto Bertelegni. Poi, dulcis in fundo, l’Athletic ha vinto l’amichevole contro l’Udinese che nella formazione iniziale schierava un solo italiano».
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