VENEZIA “L’ambiente e la salute umana non hanno bisogno della cura del piombo, anzi. Eppure ogni anno nel territori dell’Unione europea se ne disperdono e accumulano oltre 30 mila tonnellate, per colpa delle munizioni usate nella caccia e nei poligoni di tiro. Uno studio svolto dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) per conto della Commissione europea, pubblicato lo scorso 12 settembre (1), e ripreso subito da “Le Monde”, ha stimato che fino a due milioni di uccelli l’anno muoiono per avvelenamento da piombo, o ingerendo direttamente i granuli o da contaminazione secondaria, come nel caso dei rapaci”. È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta (sottoscritta dalle colleghe Cristina Guarda della Lista AMP e Patrizia Bartelle del Movimento Cinque Stelle) in cui si chiede di intervenire per salvaguardare la salute delle persone, ecosistemi, ambiente e fauna selvatica. “Il piombo è sempre pericoloso: non esiste una soglia di tossicità prestabilita, oltre la quale è dannoso. Lo studio dell’Echa rappresenta un allarme a 360 gradi: è scritto come l’accumulo nell’ambiente rappresenti un rischio di contaminazione delle fonti d’acqua e che pure il consumo selvaggina abbattuta è problematico, anche pulendo i pallini dalla carcassa dell’animale, poiché i frammenti disperdono largamente nei tessuti, sotto forma di particelle microscopiche. Una soluzione potrebbe essere quella di sostituire i pallini di piombo con quelli in acciaio, utilizzabili nella maggior parte dei fucili: i costi per i cacciatori, spiegano dall’Echa, sarebbero risibili. Attualmente 24 dei 28 Stati Membri dell’Ue regolamentano, ciascuno a proprio modo, l’uso delle munizioni di piombo in certe zone. È ovvio che per avere un’efficacia massima servirebbe un’azione congiunta, ma anche la Regione, nell’ambito delle proprie competenze, può intervenire: credo ne valga la pena per tutelare l’ambiente e la salute dei propri cittadini”.