REDAZIONE Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune considerazioni di Luigi Casanova, Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia.
Ora è certo. Le gare delle Olimpiadi e Paralimpiadi di pattinaggio di velocità non si terranno a Baselga di Pinè. Le eccessive ambizioni del locale sindaco Alessandro Santuari e del Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti sono naufragate in presenza di costi eccessivi, della insostenibilità dei diversi progetti, a partire dalla follia dell’idea partenariato pubblico privato avanzata da Finmeccanica (180 milioni di euro la proposta) per arrivare al progetto di rifacimento e copertura di oggi, 76 milioni di euro. Il ministro delle Infrastrutture ieri ha corretto la cifra, 100 milioni di euro. Da tempo nessuno riusciva a comprendere a cosa servissero delle tribune capaci di 5.900 spettatori in un altopiano che conta 5000 abitanti, aree parcheggio fuori contesto, ulteriore consumo di suolo. Come del resto nessuno ha mai compreso perché investire simile cifra in una disciplina sportiva che conta qualche centinaio di tesserati. Pur condividendo invece la necessità di ristrutturare in modo sobrio e sostenibile l’attuale pista di pattinaggio di velocità. Come scritto da più commentatori lo straordinario altopiano ha bisogno di ben altro: servizi alla persona, innovazione nel lavoro e ovviamente anche un dignitoso stadio di pattinaggio. Se ne sono accorti perfino al CONI che il marchio delle Olimpiadi definite sostenibili non poteva reggere un simile spreco di risorse pubbliche. Affiancare la situazione di Baselga di Pinè a Cortina d’Ampezzo è semplice. Anche nell’ampezzano non si comprende la reiterata ostinazione del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, del locale sindaco Gianluca Lorenzi e della Fondazione Milano Cortina 2026 nel mantenere a Cortina le competizioni di bob e skeleton. Anche in questo caso, al danno ambientale e paesaggistico (va ricordato che verrebbe sacrificato un bosco di larici storico che oggi ospita il parco giochi più frequentato di Cortina) la cittadina dovrebbe sostenere un impianto elitario (una decina gli atleti attivi in Italia?) del costo di oltre 100 milioni di euro. Senza poi valutarne i successivi annuali costi di gestione e il rischio, o meglio la certezza, di tornare a vedere la struttura fare la fine di quella di Cesana: l’abbandono totale. Visto quanto accaduto a Baselga il Presidente del Veneto e la Fondazione Milano Cortina 2026 hanno fra le mani una occasione storica. Uscire con dignità da un impegno insostenibile, contattare subito l’amministrazione comunale di Innsbruck e gli amministratori del Land Tirol per concordare la ristrutturazione della pista di Igls con impegni di spesa molto limitati. Proprio ieri a Trento il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è stato chiaro: ha parlato di Olimpiadi dell’intero arco alpino, definendo quanto stava accedendo nella Provincia autonoma una scelta di buon senso.
Luigi Casanova, Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia
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