RADIOPIU Il sindacato dei Medici Italiani, molto prima della situazione attuale con ospedali blindati, ambulatori chiusi, inviti a non frequentare gli ospedali aveva chiesto alla Regione Veneto – la scorsa settimana – di prendere seriamente in considerazione la chiusura degli ambulatori specialistici di primo livello che svolgono generalmente attività programmata non urgente visto che nelle sedi dove questa attività si svolge sia in ospedale che sul territorio ci possono essere affollamenti e soprattutto c’è una grande frequenza di anziani.
La regione non ha mai risposto e quindi la segreteria regionale ha chiesto la chiusura di questi ambulatori al più presto perché sono sedi di rischio infettivo elevato per tutti personale sanitario e utenti così come è stato deciso in Piemonte Campania e Lombardia. Il sindacato chiede il rinvio delle visite garantendo lo svolgimento dell’attività urgente o urgente differita, per garantire il servizio necessario
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IL DOCUMENTO A FIRMA DI Pina Onotri Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani
Venezia, 6 marzo < E’ più di una settimana che abbiamo scritto, attraverso i dirigenti sindacali regionali del nostro sindacato, alla Regione Veneto, in riferimento al Decreto Legge 23/2/20 n. 6, perché fosse attentamente considerata l’ipotesi di una sospensione dell’attività ambulatoriale specialistica di I livello riferibile alla Specialistica Ambulatoriale Interna, come delle attività ambulatoriali equiparate in carico ai servizi ospedalieri, su tutto il territorio veneto, ritenendo che, come all’ art. 1 comma K” ricorressero per analogia gli estremi di “chiusura o limitazione”: è incredibile che ad oggi la Regione Veneta non abbia ancora risposto> dichiara Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani.
<A distanza di una settimana la situazione si è evoluta ed è peggiorata, ma allo stesso tempo altre Regioni hanno intrapreso provvedimenti nel merito della questione da noi sollevata. Recentemente la Regione Piemonte in data 4/3/20 decide che: “si ritiene necessario bloccare l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali (visite e prestazioni diagnostiche) di classe D e P garantendo unicamente quelle di classe U e B>.
<La stessa Regione Campania con una decisione, della sua Giunta Regionale, in data 5/3/20 ha provveduto a segnalare “la necessità di sospendere fino al 18 Marzo tutte le attività ambulatoriali erogate” dalle strutture sanitarie, “fatte salve le prestazioni ambulatoriali recanti motivazioni di urgenza, nonché quelle di dialisi, di radioterapia e quelle oncologico-chemioterapiche>.
<Chiediamo, per questo, con determinazione la sospensione a data da definire delle attività ambulatoriali specialistiche (ad eccezione di quelle urgenti o in urgenza differibile) allo scopo di ridurre il possibile contagio tra medico e paziente (fatti per altro già avvenuti), medico e altri operatori sanitari o amministrativi e tra pazienti in sala di attesa>.
<Se tale sospensione non venisse disposta in tempi rapidi saremo costretti a valutare, attraverso il nostro ufficio legale nazionale, tutte le misure, compresa quella di diffidare l’ assessore regionale e i direttori generali delle ASL in caso di eventi gravi per la salute dei nostri colleghi, intercorsi nell’esercizio della professione medica e riportabili al coronavirus>