V.H. non potrà rientrare in Italia e nei territori degli Stati membri dell’Unione Europea per un periodo di quindici anni. Se lo farà potrà essere arrestato e condannato a una pena fino a tre anni di carcere.
BELLUNO I poliziotti della Questura e militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Belluno, dopo una complessa attività di indagine hanno rintracciato e accompagnato all’aeroporto di Milano Malpensa, scortandolo in volo fino a Tirana, un cittadino albanese di 26 anni, V.H., espulso con decreto firmato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il decreto è stato emesso nei giorni scorsi in quanto la presenza del cittadino albanese in Italia era ritenuta una minaccia per la sicurezza dello Stato, poiché lo straniero è risultato vicino a organizzazioni terroristiche di matrice islamica. Il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale si è reso necessario poiché dalle indagini è emerso che V.H. ha mantenuto contatti con noti foreign fighters di origine balcanica partiti dall’Italia per raggiungere la Siria e che lui stesso ha tentato di raggiungere i territori siriani per combattere nelle fila dei miliziani dell’Isis. Il suo tentativo non è andato a buon fine perché l’uomo è stato fermato dalle Autorità bulgare all’inizio di quest’anno mentre, a bordo di un’auto, tentava di passare il confine bulgaro con la Romania, diretto verso la Siria. Rimpatriato in Albania, V.H. è poi comunque riuscito a rientrare a Belluno, dove vivono alcuni suoi familiari.
L’uomo era stato per lungo tempo sottoposto ad attività investigativa da parte dei Carabinieri del ROS di Padova nell’ambito dell’operazione BORAC del 2014, tesa a individuare presunti foreign fighters presenti sul territorio nazionale. Fra gli episodi accertati durante il periodo della sua permanenza in Italia, nella serata del 20 gennaio 2019 a Venezia, nei pressi dell’ex consolato onorario di Turchia, V.H. era stato controllato mentre, a bordo del suo furgone e in stato confusionale, pronunciava frasi a favore dell’Islam e dei suoi martiri. La successiva attività investigativa e di monitoraggio dell’albanese ha documentato che l’extracomunitario era vicino alla causa sostenuta dall’Isis e favorevole alla partenza di tutti i veri musulmani verso la Siria per combattere gli infedeli. E’ stata inoltre accertata una sua condizione di alterazione psichica che lo rende tuttora ancora più pericoloso e imprevedibile. Sono state anche riscontrate, fra le sue esternazioni, molte frasi ingiuriose nei confronti di esponenti politici nazionali.