DILLO A RADIOPIU
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza da un portalettere delle Poste, ci informa che giovedi (solo giovedi) Poste Italiane ha rifornito i portalettere e il relativo ufficio dove lavora di mascherine, una per postino oggi a qualcuno ma non a tutti, guanti e gel igienizzante. Abbiamo anche chiesto una seconda testimonianza nell’Agordino da dove arriva la conferma: si ad una mascherina a testa da giovedi (saranno a norma? Si chiede il nostro interlocutore) ma guanti neanche l’ombra.
Lettera Firmata
Segnalo la situazione in cui stanno lavorando i portalettere, dove opero io la situazione è difficile immagino come ovunque del resto in questo momento. Già noi portalettere,dobbiamo sopperire a carenze strutturali ed organizzative messe in atto da Poste Italiane, dovendo subire spesso lamentele e proteste da parte di un’utenza giustamente inferocita, ma tali carenze di servizio non dipendono da noi, anzi talvolta ci adoperiamo, fermandoci oltre l’orario, pur di finire almeno l’essenziale. Con l’emergenza in corso il discorso non cambia, abbiamo operato per tutto il mese di febbraio e per tutta la metà marzo senza alcuna dotazione di sicurezza e senza alcun vademecum sui comportamenti da adottare, dopo l’ultimo decreto governativo, giovedì scorso ci hanno fornito,di numero una mascherina monouso che noi dovremmo adoperare per settimane, nè guanti, nè igienizzante, nè pulizia o sanificazione degli ambienti e dei mezzi di trasporto che vengono scambiati in continuazione per esigenze di consegna tra le rotazioni di turno per avere meno gente in ufficio, che al cambio turno diventa una bolgia e sembra di essere ad un mercato rionale in spazi molto ristretti. I responsabili faticano a gestire tali situazioni al limite del ragionevole. I sindacati mandano comunicati senza prendere alcuna decisione, sempre in maniera tardiva, e ci troviamo a gestire la sicurezza in maniera facoltativa. Ognuno deve agire secondo il proprio buonsenso, oppure prendersi ferie o permessi, gli altri a lavorare. Mi assomiglia la “roulette russa”, sperando che nessuno si ammali, altrimenti le cose diventano serie.
Siamo stati inviati a non riportare il nome di chi ci ha inviato la segnalazione e il luogo per evidenti motivi.
foto archivio radiopiu