È arrivata a sorpresa la notizia del cambio al vertice della Prefettura di Belluno dove a breve la dottoressa Adriana Cogode, destinata a Prato, sarà sostituita dal dottor Sergio Bracco, già Questore di Milano. Immediate e immancabili le reazioni di chi ha inteso la brevità del servizio svolto dal prefetto Cogode a Belluno come una dimostrazione dello scarsa considerazione nella quale è tenuta la nostra Provincia presso gli uffici centrali del Governo. Affermazione tutta da dimostrare e, per quanto riguarda la brevità, vale la pena di dare un’occhiata ai numeri, ovvero alla durata dei 79 Prefetti (il neo nominato sarà l’80°) che si sono succeduti nel Palazzo di piazza Duomo dall’Unità d’Italia in poi (1866), dall’on. Giuseppe Zanardelli, poi Ministro e Presidente del Consiglio, all’attuale dottoressa Cogode. In quanto a brevità il periodo più turbolento e difficile coincise con le conseguenze dell’armistizio dell’8 settembre 1943 quando, in poco più di due mesi, sino al 21 novembre di quell’anno, si avvicendarono tre Prefetti: Agostino Michele Galatà per 23 giorni, Gasparo Barbera (24) e Italo Foschi (28). Poi, a seguito dell’annessione al Terzo Reich, sino al 30 aprile 1945 tutto passò nelle mani del Commissario supremo Franz Hofer che rispondeva direttamente ad Hitler. Sempre per quanto riguarda la durata di meno di 100 giorni vanno poi ricordati Cesare Paladini (28 giorni nel 1873), Giovanni Daniele Vasta (42 nel 1877/78), Federico Bellazzi (63 nel 1867) e Domenico Caruso (76 nel 1916). Durante l’occupazione austroungarico-tedesca dell’”an de la fan” furono due i Prefetti di Belluno: Alfredo Goffredo per 242 giorni e Ildebrando Merlo per 488 nel periodo 1 novembre 1917-31 ottobre 1918. Ovviamente vale anche la pena di ricordare chi rimase più a lungo nella sede dell’ex Palazzo dei Rettori: con oltre 1.000 giorni di servizio essi sono stati sino ad oggi 22. Il primato spetta a Giuseppe Cardin Fontana con 1.943 giorni (1910-1916). Lo segue un personaggio ancora oggi ricordato nel Bellunese, ovvero Publio Petroccia che, nei suoi 1.824 giorni di servizio, si trovò a dover affrontare il periodo immediatamente seguente il disastro del Vajont negli anni dal 1964 al 1969. Lo seguono, in questa speciale classifica, Luigi Cantone con 1.549 giorni (1898-1902), Leonardo Gotti (1.487, 1878-1882) e Costanzo Gazzera (1.460, 1932-1936). Per ulteriore informazione ricordiamo che, alla data della nomina del prossimo cambio della guardia a Palazzo dei Rettori, il prefetto Cogode aveva totalizzato quasi 400 giorni di permanenza posizionandosi, nella classifica complessiva, al 49° posto di maggior durata del servizio nella nostra provincia, mentre 29 sono stati i suoi colleghi rimasti a Belluno per un tempo minore del suo. Questa è la realtà dei numeri che può soddisfare soltanto niente più che una semplice curiosità. Infatti, ogni altra valutazione dell’operato dei 79 Prefetti di Belluno, a nostro modesto avviso, dovrebbe però essere espressa sul modo con il quale hanno esercitato il mandato e sui risultati conseguiti. Invece dovrebbe far pensare il fatto che stia per arrivare un funzionario che è il capo dell’importante Questura di Milano e che, come il suo predecessore qui a Belluno, vanta un curriculum di assoluta garanzia in settori molto delicati della gestione di vari aspetti sociali ed economici della società civile. Così, se non siamo più da tempo l’”isola felice” che credevamo di essere, dovrebbe rassicurarci il fatto di poter contare ancora su persone giuste ai posti giusti e nel momento giusto. Non ci resta che ringraziare la dottoressa Cogode per l’importante opera svolta, augurandole buon lavoro in quel di Prato, e dare il benvenuto al dottor Bracco con il medesimo augurio di buon lavoro a Palazzo dei Rettori.