BELLUNO Il Prefetto, Adriana Cogode, ed il Direttore Generale della ULSS n. 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, hanno sottoscritto l’ “Intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale”. L’accordo ha come obiettivo quello di realizzare un’efficace “barriera” alle possibili attenzioni delle consorterie criminali in un settore – quello della sanità – in cui nei prossimi anni, a seguito dell’emergenza epidemiologica covid19, maggiori saranno gli investimenti pubblici. Viene rafforzato il sistema di cautele previste dall’ordinamento antimafia, garantendo comunque la celere realizzazione degli interventi. Nei settori sensibili, la partecipazione delle imprese alle gare di appalto di lavori indette dalla ULSS sarà subordinata all’iscrizione delle stesse nella white list provinciale ovvero alla comprovata presentazione di domanda in tal senso. Analoga prova sarà richiesta, a cura della ditta aggiudicataria, nei confronti di ogni subcontraente o fornitore di tutto il processo di filiera. Inoltre, al di fuori di detti settori, saranno assicurati, nei confronti di tutti gli operatori impegnati nei lavori, i più rigorosi controlli previsti per il rilascio dell’informazione antimafia. La ULSS si è inoltre impegnata ad inserire, nei bandi di gara e contratti in questione, specifiche clausole volte a garantire la corretta attuazione dell’intesa e rendere effettivi i controlli ivi previsti. Massima attenzione sarà inoltre assicurata al tema della sicurezza sul lavoro. “Quello della provincia di Belluno – ha sottolineato il Prefetto – è un territorio ed un tessuto economico sano. Con l’intesa sottoscritta che si pone in linea con le indicazioni fornite dal Ministro dell’Interno con la direttiva del 10 aprile scorso, intendiamo preservarlo da eventuali tentativi ingerenza criminale nell’economia legale che potrebbero essere favoriti dalla situazione di difficoltà legata alla grave emergenza epidemiologica da COVID – 19. L’accordo raggiunto d’intesa con il Direttore Generale della ULSS, dr. Rasi Caldogno, che ringrazio la sensibilità dimostrata, rappresenta il primo passo di un più vasto progetto di prevenzione, che coinvolgerà anche i Comuni e le associazioni di categoria, che intende intercettare, oltre ai tentativi di infiltrazione delle consorterie criminali e le possibili interferenze lesive per lo sviluppo dell’economia, anche i segnali di disagio per il difficile momento che la nostra comunità sta vivendo”.
IL PROTOCOLLO
Protocollo