BELLUNO La pandemia da coronavirus non risparmia neanche il Pelmo d’Oro. Lo storico premio curato dalla Provincia di Belluno (in collaborazione con Cai e Fondazione Dolomiti Unesco) sarebbe stato in calendario per il mese di luglio. Ma il blocco delle attività causato dalla pandemia ha costretto gli organizzatori a optare per un rinvio. La 23. edizione quindi slitta al 2021, sempre a Cesiomaggiore, località che avrebbe dovuto ospitare la cerimonia di premiazione già quest’anno.
«Purtroppo l’incertezza di queste settimane e delle prossime, ci impedisce una programmazione definita degli eventi e delle manifestazioni estive – commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. Dopo aver sentito i componenti della Casa Comune (Cai, Soccorso Alpino e Guide Alpine) e il sindaco di Cesiomaggiore, abbiamo deciso di comune accordo di rinviare al 2021 l’edizione numero 23 del Premio». Proprio in queste settimane la giuria avrebbe dovuto selezionare i vincitori – persone, enti pubblici e privati, associazioni e sodalizi – che si sono particolarmente distinti nel campo della conoscenza e promozione della cultura, della storia e delle tradizioni della montagna bellunese. Un’operazione che a questo punto sarà fatta nella primavera del prossimo anno. «Quella che abbiamo dovuto prendere è una decisione non priva di rammarico, ma obbligata di fronte alla situazione ancora incerta che si profila all’orizzonte – prosegue il presidente Padrin -. Sono convinto che l’edizione 2021 del Pelmo d’Oro sarà l’occasione per vivere con maggiore entusiasmo e slancio questo appuntamento che oltre a essere tradizionale, rappresenta un momento di eccellente promozione del nostro territorio e della cultura alpina».