COLLE SANTA LUCIA La presa di posizione de “La Consulta Ladina” in merito all’iniziativa degli Schuetzen di posizionare i 25 cartelli lungo i passi dolomitici il giorno della Festa della Repubblica.
Le Amministrazioni Comunali e le Unioni Ladine di Livinallongo, Colle Santa Lucia e Cortina d’Ampezzo come l’Istitut Ladin Cesa de Jan, non sono mai stati informati circa l’iniziativa che si è materializzata la notte del 02 giugno, durante la quale anche presso i confini comunali dei tre territori ladini “ex tirolesi” sono apparse le bandiere italiane con la scritta provocatoria “Verrückt nach Süden”, che letteralmente significa “pazzi per il sud” ma che indirettamente è una provocazione circa lo spostamento dei confini nazionali. Innanzitutto precisiamo che non condividiamo il metodo con cui viene attaccato lo Stato Italiano, soprattutto in un momento di difficoltà come questo. Vogliamo ricordare che i grandi risultati ottenuti a favore delle minoranze etnico-linguistiche e le relative forme di autonomia e autogoverno di questo Paese (anche quelle del Sudtirolo), sono riconosciuti dalla Costituzione della Repubblica Italiana grazie ad un lavoro di conciliazione e mediazione attuato nel corso degli anni fra i vari livelli di governo; ecco perché i rappresentanti istituzionali dello Stato Italiano rimangono i nostri interlocutori al fine di ottenere una risposta a tutte le nostre istanze. Ciò premesso, va sottolineato che nel corso della giornata, gli Schützen Ladini hanno poi specificato, tramite la loro pagina Facebook, che proprio nel giorno della Festa della Repubblica hanno voluto ricordare, con questa iniziativa, ciò che ad oggi è ancora un problema irrisolto, ovvero la tripartizione fascista dei ladini avvenuta nel 1923 e il mancato rispetto della volontà popolare espressa tramite il Referendum Costituzionale del 2007, con il quale i tre comuni ladini “brissino-tirolesi” hanno chiesto la loro ri-aggregazione alla Regione Autonoma TrentinoSüdtirol. Crediamo quindi che i valori sanciti dalla Costituzione vadano rispettati e allo stesso tempo i problemi debbano essere affrontati e risolti istituzionalmente: le strumentalizzazioni, da ambo le parti, di temi di grande valore socio-politico oltre che storicoculturale, rischiano solamente di dividere e aumentare lo scontro.