di John Francis Della Pietra
Per rifuggir un po’ dalla solita solfa quotidiana
M’inoltro veloce
Per quel sentiero che porta al bosco
Alla natura e forse all’unica realtà tangibile
Di questi tempi
Il fiato s’accorcia
Il cuore accelera i suoi battiti
gli occhi frugano qua e là
In un indefinita ricerca
Lo spirito invece
Pare placarsi un po’ alla volta
Lo sguardo va sempre lassù
Nell’azzurro dell’ottobrino cielo
Percepisce la limpidità la sua serenità
Poi coglie la candidezza della neve
Che ha coperto ben più delle cime dei monti
Una bella fresca nevicata
Come quelle d’un tempo
Che rammentava a tutti
Il divenir della stagione
Si un auspicio ed una primizia
Servirà anche oggi
Speriamo a raffreddare almeno un poco
Quest’atmosfera rovente
D ogni lato si la guardi
Abbassandosi le palpebre
Dal riverbero della luce
Passano alla meraviglia
Dei colori
Che tingono ormai
La mise autunnale
Degli alberi
Che mano mano
L’ invidui per cromatismi
Per specie per nome
Non smetterei d’osservarli
Dall aere fresche folate
Fan giungere le loro gioiose voci in coro
Come un accorato saluto
Un festoso arrivederci
Alla primavera
È quasi il momento
D’un meritato riposo
Dopo averci ceduto i loro frutti
Sento uno scricchiolare
Sotto i miei piedi
Guardo in giù
Son le prime foglie al suolo
Il loro lento svertirsi
La all’ombra
È rimasta un po’ di neve ed un po’ della mattutina brina
Che non gela
Il mio corpo ed il mio profondo
Anzi li riscalda
Nell’evidente certezza
Che mi trasmette la natura
Con queste sue straordinarie
Primizie di stagione