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BELLUNO/TREVISO Cresce la preoccupazione della Cisl Slp rispetto alla privatizzazione di Poste Italiane. Secondo il Sindacato dei lavoratori delle poste della Cisl, il processo di cessione sul mercato di una parte delle quote, così come prevista dal Governo, è destinata ad avere un impatto negativo sui territori, con la chiusura degli uffici postali nelle frazioni e nei piccoli comuni e il taglio sui portalettere. La delicata questione sarà al centro di un fitto ciclo di assemblee sindacali convocate dalla Cisl Slp, Uil Poste e Cgil Slc e che, a partire da oggi e per tutto il mese di maggio, coinvolgeranno i lavoratori e le lavoratrici dei principali uffici postali delle province di Treviso e Belluno: martedì 7 i lavoratori e le lavoratrici del Feltrino si sono riuniti al patronato del Sacro Cuore e quelli dell’Agordino nella sala Framont di Agordo; mercoledì 8 i lavoratori del Bellunese si riuniscono nella sala parrocchiale di Cavarzano dalle 8.00 alle 10.00 e quelli del Cadore, del Comelico e Ampezzo nella parrocchia di Pieve di Cadore dalle 12.00 alle 14.00. La mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici sfocerà in una manifestazione regionale a Venezia il 18 maggio. Il rischio per i territori è quello di perdere tra il 15 e il 20% degli uffici postali, in particolare quelli nelle frazioni, aperti magari solo un paio di giorni alla settimana: ciò che rappresenta un servizio fondamentale per la popolazione anziana diventerebbe semplicemente una perdita per un’azienda privata. In provincia di Belluno operano circa 350 dipendenti tra un centinaio di Uffici Postali e i 3 Centri di Recapito.
MARCO PERTILE, CILS SLP
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