La Moldoi, con sede a Sospirolo, fa parte di un progetto finanziato con fondi europeiper utilizzare i residui della lavorazione ed estrarre principi attivi benefici per la salute
BELLUNO – Utilizzare gli scarti della lavorazione per la produzione di olio d’oliva per farne cosmetici, integratori e prodotti per l’alimentazione animale. Tutto con processi ecosostenibili e innovativi. È un progetto all’avanguardia quello di cui è capofila un’azienda bellunese, la Società agricola Moldoi con sede a Sospirolo, che è denominato Oli.va.re (Olive Valorizzazione e Recupero) e punta a utilizzare ramaglie da potatura, foglie d’olivo, polpa, buccia, sanse, nocciolino e acque di vegetazione per l’estrazione dei principi attivi di interesse salutistico, cosmetico e farmaceutico. “È un lavoro molto interessante, perché andremo a utilizzare gli scarti dell’olio d’oliva, che solo in Italia sono 232.000 tonnellate e hanno un rilevante impatto ambientale, con un costo di smaltimento notevole per le aziende – spiega Nicola De Zordi, fondatore e titolare della Sam, attiva dal 2019 all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi per valorizzare le piante del territorio in prodotti salutistici e integratori alimentari”. Il progetto, partito da poco, si concluderà nell’agosto 2024. Verranno lavorati 10.000 quintali di scarti, di cui il 15% da ricondurre a residui di olive dop. Un universo totalmente inedito per la società agricola Moldoi, che realizza i suoi prodotti con piante dolomitiche come la calendula, la malva, il timo, la menta, il tiglio, la melissa.
“Siamo stati la prima start up innovativa del settore in Veneto e la quinta in Italia – dice De Zordi, che è di Sedico, ha 38 anni e un dottorato in tecnologie chimiche e farmaceutiche -. Contiamo cinque dipendenti, tra cui farmacisti e cosmetologi”.
LO SPECIALE ALLA RADIO, L’APPUNTAMENTO MENSILE.