di Renato Bona
Estimatore come sono, da sempre, del grande, infaticabile ed insostituibile “lavoro” di quanti operano in terra di missione a favore dei popoli meno fortunati, e grazie alla disponibilità dell’amico e direttore Mirko Mezzacasa, il 31 gennaio del 2019 postavo su Radio Più e rilanciavo su alcuni Gruppi di Facebook, un servizio sui missionari della Diocesi di Belluno-Feltre. Che comprendeva anche la figura di Giuseppe Detomaso, missionario comboniano, nato in quel di Pieve di Livinallongo del Col di Lana il 31 gennaio del 1942, missionario in Etiopia dal 1972. E proprio dall’Etiopia, come ho appreso dal sito diocesano “chiesabellunofeltre” è rimbalzata, purtroppo, la notizia che venerdì 13 gennaio scorso il “nostro” missionario – voti temporanei risalenti al 9 settembre, voti perpetui il 9 settembre del 1967, data di ordinazione il 27 giugno 1868 – è mancato ad Addis Abeba. Aveva operato nel vicariato di Awasa: nelle missioni di Dilla come direttore della scuola e coadiutore, Arramo, come superiore e parroco, Galcia, nella Scuola Combonio, ad Awasa, a Dongora, Tullo e Arosa nella nuova parrocchia. Proprio da quest’ultima realtà aveva avuto modo di dichiarare, fra l’altro, per il notiziario “dalle nostre Sorgenti” del Centro missionario diocesano bellunese: “…problemi di età, di salute e di cultura diversa rendono la vita comunitaria e apostolica non sempre facile. C’è bisogno di tanto lavoro di lima e di pazienza… “. Aggiungendo: “A me sembra che manchi una politica che affronti i problemi endemici della fame, e che vada oltre alla semplice distribuzione di viveri”. Ed aveva sottolineato: “Qui siamo infestati dalla malaria, che fa molte vittime, il più delle volte per mancanza di medicine o di ricovero in ospedale. Purtroppo molti poveri, anche in caso di serie malattie, non possono fare altro che raccomandarsi alla volontà di Dio. A loro, noi diamo aiuto…”. Parole quasi profetiche visto quanto si è registrato anche negli ultimi giorni in danno della realtà missionaria. Il ricordo dei Missionari Comboniani si concludeva con poche, significative parole: “Che il Signore lo accolga nella sua pace”. Ancora dal servizio – siglato “Edieffe” – ospitato nel sito della Diocesi bellunese guidata dal vescovo monsignor Renato Marangoni: “Un confratello, padre Joe Vieira ricordava il 25 novembre scorso in occasione del cinquantesimo di attività in terra di Etiopia svolta dal pastore originario dell’alto Agordino: “Era il 12 ottobre 1972 quando Abba (Padre) Giuseppe Detomaso sbarcò per la prima volta in Etiopia. Aveva 30 anni. Ha trascorso i primi 4 anni dopo l’ordinazione in Italia, facendo animazione missionaria e animazione vocazionale. E’ arrivato pieno di sogni: “I miei sogni? Volevo andare in missione, unirmi agli altri missionari, per guardare le cose buone che i Sidama avevano, per studiare la loro lingua e cultura e prendere parte alla loro vita”. Ancora padre Vieira: “Detomaso ha riassunto in poche parole anche il cammino missionario ed ho sempre avuto un compagno che in tutte le mie opere pastorali e sociali e in tutti i servizi che ho fatto è stato la mia ispirazione e realizzazione”. Ancora “Edieffe” nel sito: “Nel 2017 padre Giuseppe scriveva al nostro Ufficio Missionario: “Durante questi anni di missione mi sono sempre tenuto in contatto con la mia Parrocchia e con la Diocesi di Belluno-Feltre, facendo arrivare mie notizie e accettando con riconoscenza aiuti e preghiere. Non rinuncio mai alla mia identità fodoma, anche se ormai sono diventato quasi etiopico. Ringrazio il Signore per la fede che mi ha dato: è a nome di tutti i miei compaesani che sono partito per portare questa fede alle popolazioni Sidamo e se ho avuto successo è stato principalmente per merito dello Spirito Santo. Fiorenti comunità cristiane, con belle chiese e scuole sono sorte in tanti villaggi e rappresentano il frutto di tanto lavoro di evangelizzazione”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal sito “chiesabellunofeltre” e da Google): padre Giuseppe Detomaso a Hawassa al monumento alla Sidana, sullo sfondo la cattedrale ortodossa; Detomaso in terra di missione; la copertina del periodico del Centro missionario di Belluno; il padre comboniano celebra con il collega padre Sisto Agostini ed il vicario apostolico di Awasa; bimbi alla mensa missionaria; una piccola chiesa intitolata a don Bosco in terra di missione.
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