Provincia al lavoro come già accaduto a Bries di Agordo dove in due mesi è stato risolto un problema di non poco conto con la costruzione di un muraglione di 120 metri per 6 di altezza che in tempi brevi dopo la caduta del masso ha messo in sicurezza abitazioni e viabilita’. Anche in questa occasione grande impegno dell’accoppiata Massimo Bortoluzzi (consigliere provinciale) e Pierantonio Zanchetta che con Carlo Zampieri segue le problematiche del territorio, ambiente e protezione civile. Del problema per primo si è interessato il sindaco di Canale d’Agordo Flavio Colcergnan che da subito ha preso accordi con gli uffici della Provincia.
CANALE D’AGORDO In occasione delle intense precipitazioni dei giorni 6-7 aprile scorso, in località La Mora di Canale d’Agordo, un masso, di volume pari a circa 3 metri cubi, si è staccato dall’anfiteatro roccioso, denominato “Busa dei Zinghen”, in sinistra orografica del torrente Biois, a monte della Strada Provinciale 346, danneggiando vistosamente la parte sommitale di un muro di controripa ubicato a ridosso del versante e di fianco ad un fabbricato di uso civico, attraversando il piazzale di pertinenza adibito a parcheggio e la carreggiata della SP, colpendo e danneggiando ancora il guard rail e arrestandosi sulla scarpata immediatamente a ridosso del sedime stradale. Le difficoltà imposte dalle condizioni atmosferiche non hanno consentito di valutare in modo esaustivo l’evento di crollo avvenuto il 8 aprile 2019, constatandone la natura indipendente da altri potenziali pericoli. Si è constatata però una fisiologica evoluzione della parete rocciosa che produce isolate masse potenzialmente instabili. Urgente ed inderogabile un intervento per la messa in sicurezza delle abitazioni in località La Mora. Considerata la pericolosità del dissesto, che non permette di eseguire interventi puntuali di consolidamento, per il rischio di distacchi non controllabili, stiamo procedendo con la realizzazione di due tratti di barriere paramassi ad elevato assorbimento di energia per una lunghezza complessiva di 130 m circa, posizionate sul versante a debita distanza dagli elementi vulnerabili, in funzione della deformazione attesa in caso di urto. Il dimensionamento delle opere è stato definito con uno studio geomeccanico in grado di stabilire le energie e le altezze di rimbalzo dei massi con simulazioni di crolli. Tale soluzione garantirà efficacia e sicurezza d’intervento.
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ DALLA PROVINCIA PIERANTONIO ZANCHETTA