VENEZIA Conferenza stampa di aggiornamento sull’epidemia coronavirus 19.
I NUMERI TAMPONI MOLECOLARI 3milioni , 1milione 300 mila test rapidi eseguiti, POSITIVI 193470 (+2.829), ATTUALMENTE POSITIVI 92.528 DECESSI 4827 (+26), 3267 RICOVERATI 2894 in area non critica (+36) 373 in terapia intensiva (+4).
I SINDACI NON DIVULGANO I DATI NON E’ CORRETTO VERSO L’INFORMAZIONE, NON SI CAPISCE IL SILENZIO DEI SINDACI . FORSE CI SAREBBE PIU’ CONSAPEVOLEZZA Risponde la dottoressa Russo: I nostri dati vengono comunicati alla Protezione Civile e ai Sindaci, la finalità è quella della sorveglianza dei soggetti ma la finalità della comunicazione puo’ essere utile
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Il buon senso non è catalogabile con una legge. Regioni cn aree o fasce diverse hanno ripreso la crescita dei contagi. A conferma che il bacino più pesantemente toccato dal Covid resta il nostro. Nel fine settimana spettacolo immondo,il pericolo contagio è vergognoso. Domani dopo l’incontro con i sindaci si conoscereanno eventuali nuove restrizioni. I vaccini ci sarà ad aprile contando le due dosi da somministrare, fermo restando che la mascherina protegge dai “proiettili” e non dalle “cannonate”.
Stamane riunione con gruppo di crisi e direttori generali. Il dato è quello di un rallentamento della crescita, non è una direzione, ma c’è un timido rallentamento tipico delle zone alte delle curve. Ci sembra la “campana” si stia completando. La pressione negli ospedali è notevole. Per quanto riguarda le terapie intensive dalle 356 picco massimo della prima ondata siamo passati a 373 (+207 terapie intensive non Covid). Ricoverati ad aprile 2028 (picco si massima) oggi 3267, un terzo in più rispetto a marzo. Lo spettacolo immondo di quanto accaduto in Veneto e in Italia nonostante il collasso della sanità è indescrivibile. Ci sono arrivate le foto degli intasamento ad Asiago, nelle Dolomiti, nelle città prese d’assalto con il sindaco costretto nel pomeriggio a chiudere il centro della città, almeno 50mila persone sono entrate in centro storico da 8000 persone, tutta la città ne fa 80mila, così anche nelle altre città. Difficile pertanto vincere una battaglia se non c’e’ la collaborazione dei cittadini. Oggi sentirò i sindaci per capire quali misure intraprendere. c’è chi delega il benessere collettivo alle autorità. Immondo e vomitevole che ci sia una cultura strisciante che lo definisce “il virus dei vecchi”. La Germania ha deciso il lockdown da Natale a gennaio ma loro hanno i ristori, se ci fosse la certezza dei ristori il dialogo sarebbe possibile. I numeri stanno ricominciando a muoversi ovunque. Il Veneto ha avuto la zona gialla secondo i parametri del protocollo nazionale che tiene conto di molti fattori.
LA DOTTORESSA FRANCESCA RUSSO: A scuola con un caso positivo si fa il tampone ai compagni di classe, se ci sono altri positivi (anche uno in più) i bambini vanno mandati a casa. Se invece non ci sono altri positivi i bambini restano in classe con la mascherina.
DOMANDE
SITUAZIONE VENETO ANCORA SOTTO CONTROLLO? Dal punto di vista sanitario si. C’E’ CHI DENUNCIA CONDIZIONI INSOSTENIBILI SENZA POTERSI MAI ASSENTARE. Le situazioni di pressione sono note. Con 3267 pazienti non è una passeggiata. Le situazioni specifiche dei reparti non lo so, siamo davanti ad un lavoro immenso e una pandemia mondiale mai vista. Verificheremo quanto viene segnalato. I nostri operatori stanno facendo un lavoro ciclopico. La zona gialla sta diventando un tormentone (per le critiche ndr.) se qualcuno dice che è sbagliato vuol dire che è sbagliato l’algoritmo. Finiamola di far credere ai cittadini che non abbiamo i numeri delle terapie intensive dichiarate, è cartografato con tanto di postazioni sulle planimetrie. Le accuse al Veneto arrivano da molte parti ma per la situazione sanitaria è sotto controllo Le definizioni di area gialla, arancione, rossa, sta diventando una polemica quotidiana. Nessuno ha avuto il diniego al ricovero o alle cure, se non fosse così chiederemo conto a chi non le ha garantite. COSA SUCCEDE NELLE SCUOLE, PARE CHE CI SIA CHI NON SEGUE IL PROTOCOLLO. Ampia spiegazione della dottoressa Francesca Russo sul protocollo, come devono comportarsi i responsabili delle scuole in caso di postitività.SBAGLIATO APRIRE LE SCUOLE SE NON CI SARA’ LA SICUREZZA, HA DETTO, QUINDI SCUOLE CHIUSE IL 7 GENNAIO? La scuola non è nostra competenze. Le scuole si dovrebbero aprire quando la situazione epidemiologica si rasserena. LEI CHE NE PENSA Siccome c’è una proposta di apertura il 7 gennaio con il 75% in presenza proprio mentre la Germania va in lockdown totale. Se il 7 si apre la scuola con una situazione come questa ho l’impressione che ci faremo male. TEST FAI DA TE Non vedo fermento, vedo che si internet si possono comperare i test puntualmente segnalati alle autorità. Il test rapido viene trasformato in baby. Noi arriveremo da buoni ultimi come al solito. Il test di Rigoli? Messe in ordine le carte ci vorrà poi un paio di settimane
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