BELLUNO «Il Covid quest’anno ha condizionato tutto e tutti, dall’economia alla socialità. Era inevitabile che incidesse anche sulla classifica della qualità della vita». Lo dice il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, a commento dell’analisi annuale del Sole 24 Ore, che nella graduatoria della qualità della vita pone Belluno al 46° posto. «L’inserimento nell’indagine del noto quotidiano economico di parametri legati alla pandemia in corso è penalizzante per tutti. Nel nostro caso, l’incidenza dei casi Covid ogni 1.000 abitanti è particolarmente significativa per Belluno. Ma come nel recente passato, da una parte conserviamo numeri invidiabili sul fronte del benessere economico, della sicurezza, dell’ambiente e del lavoro; dall’altra, paghiamo gli indici demografici» prosegue il presidente Padrin. «L’indice di vecchiaia ci pone tra le province più anziane dello Stivale. Il tasso di natalità è basso e anche il numero di medici di medicina generale e di pediatri è penalizzante rispetto ad altre aree del Paese. Si tratta di dati che conosciamo bene, visto che li abbiamo più volte stigmatizzati e inseriti anche nel report consegnato al ministro Boccia, giusto un anno fa. Spiace dare l’idea di ripetere sempre le stesse cose, ma la situazione è questa: paghiamo lo spopolamento della montagna, frutto anche della mancanza di servizi nelle aree più periferiche. Credo che la chiave per invertire la rotta sia proprio quella di dare servizi. E come Provincia ci stiamo lavorando; mi riferisco ad esempio ai bandi per i negozi di vicinato, al bando latterie a favore dell’agricoltura, alla spinta per la diffusione della banda larga, all’attenzione recente per diverse categorie di persone e lavoratori colpite dal Covid». «Certo, bisogna fare di più – conclude il presidente Padrin -. Negli ultimi anni infatti la classifica del Sole 24 Ore ha premiato zone più urbanizzate e “connesse”, sia fisicamente sia dal punto di vista tecnologico. Sono fermamente convinto che la qualità della vita nelle nostre vallate non sia paragonabile a quella delle periferie dei grandi agglomerati urbani e di certo non può essere costretta dentro numeri e cifre di una classifica. È necessario però che le nostre vallate siano più facili da raggiungere e i residenti abbiano la possibilità di accedere più facilmente a quei servizi che si trovano fuori provincia, come ad esempio l’università. Accorciare le distanze tra montagna e pianura è fondamentale; e per questo servono infrastrutture».
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO ROBERTO PADRIN