SOVERZENE La Val Gallina (o Val Galina) è una valle della provincia di Belluno, situata sulla sinistra idrografica della valle del Piave; dal punto di vista amministrativo, essa è suddivisa fra i comuni di Longarone a nord e Soverzene a sud. Ma che ci siano due sindaci a presidiarla con tanto di consiglio comunale non è servito a dare risposte concrete a chi da almeno quattro anni chiede di far potenziare il segnale telefonico. Perché la diga è importante e il collegamento telefonico non si dovrebbe nemmeno discutere, ma è anche zona turistica, terra di importanti eventi sportivi che richiama centinaia di atleti e persone al seguito, dove spesso la gente trascorre le giornate estive e in caso di emergenza l’unica soluzione è prendere la corsa e sperare di arrivare prima possibile in una zona con copertura telefonica, trovandola. “Oppure dice Alessandro Perera, possono andare al centro della diga, praticare lo Yoga dopo aver trovato la giusta posizione e sperare di poter iniziare finire la telefonata”. Che tradotto significa la copertura è insufficiente, non soddisfa, crea disagi etc. a chi lavora sulla diga, nella foresteria o si reca nelle baite della zona a presidio del territorio per non ricadere nel solito ritornello della montagna che si spopola. Alessandro Perera (foto) sulla diga in Val Gallina ci lavora da quattro anni e conosce bene i disagi della mancanza della tecnologia per una basilare comunicazione. Non si può certo dire sia stato con le mani in mano, più volte ha bussato alla porta del sindaco di Soverzene Gianni Burigo, ma anche a quella del Prefetto per spiegare la situazione. “Perché in Valle di San Lucano a Taibon (intervento con i fondi di confine ndr.), oppure in Val Canzoi sono stati investiti denari importanti per dare copertura alla zona e qui non ci pensa nessuno? Eppure tutti sono informati dal sindaco ai Carabinieri da chi si occupa dell’emergenza 118 e fino al Prefetto di Belluno”.
foto copertina: www.naturamediterraneo.com