L’OPINIONE
di Raffaele Addamiano, consigliere comunale Belluno
Quando la sera del 31 marzo scorso la Sinistra al governo della nostra bella città ha respinto l’ordine del giorno di Fratelli d’Italia mirante a sollecitare civilmente il Sindaco di Belluno e la sua Giunta “a porre in essere, secondo le rispettive competenze, ogni più utile iniziativa politica e amministrativa allo scopo di rendere possibile a breve la ripresa delle lezioni in classe con tutte le cautele igienico-sanitarie necessarie” sono rimasto molto deluso e davvero incredulo.
Deluso perché sui temi del diritto allo studio e del diritto alla salute nel tragico tempo della pandemia cinese non ci si dovrebbe dividere e, anzi, si dovrebbe convergere per fare in modo che, a livello locale, a esempio, tutti i 22.994 studenti della Provincia Dolomitica possano tornare presto nelle loro aule scolastiche. La DAD, infatti, è stata ed è una risorsa importante per ovviare ai gravi problemi sanitari attuali, garantendo nel contempo l’apprendimento, e, tuttavia, essa ha inciso in maniera negativa sulla psiche e sul fisico dei nostri studenti, i quali sono stati, così, privati di una esperienza formativa fondamentale e bellissima come la vita in classe che è una delle componenti indefettibili dello studio e dello sviluppo della persona con tutti gli annessi positivi in termini di socialità, nonchè di scambio, gioco e confronto. La giustificazione addotta dai Consiglieri progressisti per il rigetto del mio accorato scritto è stata, in sintesi, che il Comune Capoluogo non ha alcuna competenza in merito e, quindi, essendo esso fuori tema, andava, testualmente, “ritirato dal proponente”. Ma, chiedo, se in una materia così rilevante per la crescita delle nuove generazioni il Comune non prende nelle sedi deputate una posizione ufficiale, dove e, soprattutto, quando deve intervenire??? A ciò si aggiunga che a parlare per l’attuale maggioranza di Sinistra è stata una Consigliera con delega apposita alla scuola, che tra i contrari vi è stato un altro Consigliere, di mestiere medico-pediatra, che pochi giorni fa è risultato tra gli oltre 140 firmatari a livello regionale di una petizione a favore della riapertura delle scuole e che, infine, il Primo Cittadino prima ha votato a favore dell’ordine del giorno e poi ha clamorosamente cambiato idea dichiarando la sua astensione e, dunque, distinguendosi comunque in modo netto dai Consiglieri della sua stessa compagine: un vero capolavoro di linearità e di coerenza politica!!! Incredulo poi perché l’esigenza di tornare con tutte le garanzie igieniche alla didattica in presenza è avvertita trasversalmente ormai da tutti, siano essi insegnanti, alunni e/o loro genitori. Prova di ciò sono state le pacifiche manifestazioni di protesta tenutesi pochi giorni orsono in 34 città italiane e replicate a Belluno e Provincia l’ultimo fine settimana. Per inciso, chi scrive di buon grado ha partecipato di persona a una di esse lo scorso sabato e lì, però, non ha visto alcun esponente della maggioranza color rosso. In conclusione, si è davvero persa l’altro giorno una occasione per far emergere la Politica sana e autenticamente dedita alle esigenze primarie dei cittadini e si è preferito, invece, al di là delle giustificazioni di facciata che hanno dato tanto l’idea di mere arrampicate sugli specchi, la contrapposizione ideologica figlia di pregiudizi antichi della Sinistra. Sinistra faziosa, solo a parole attenta ai giovani, alla cultura e al benessere generale che, in ultima analisi, va bocciata sia a distanza che in presenza.
“Quello che dobbiamo tutelare è la salute mentale dei ragazzi.” – A.A., mamma di due figli.
“I miei figli piangono ogni giorno perché gli manca la vita sociale.” – S.D.M., mamma di quattro figli.
“La scuola chiusa è un danno al Paese.” – G.D.V., papà di tre figli.