AGORDO Ci sono delle persone che sono degne della massima stima per l’importante professione che svolgono accanto ai nostri anziani, non solo in tempi di Coronavirus ma in questo caso per tutta la vita lavorativa. Come Elisa Scariot ad esempio, che lavora alla Rsa Anziani di Asca ad Agordo, una testimonianza che ci siamo permessi di ribattere tanto è emozionante, una carezza al cuore e un invito alla riflessione.
Oggi scrivevo che, in mezzo a tanta desolazione, in questo clima che sa tanto del peggiore medioevo, accadono anche cose belle. Che è giusto raccontare. Sono una di quelle persone che non sta a casa.. o meglio sto nella casa di riposo che accoglie quegli anziani non autosufficienti che “ tantosiammalanosoloivecchimicanoi”. E credetemi, in tanti anni di servizio, io non ho mai visto accudire e coccolare con tanto amore i numerosi ospiti di questa nostra comunità. Oh, non che prima mancassero cure e attenzioni, ma da quando, per ovvi motivi, le visite di parenti, amici e volontari, sono state a malincuore sospese, si è scatenato tra tutti i colleghi un forte senso di appartenenza e solidarietà, capace di superare tutte le divergenze, le polemiche del quotidiano, i momenti di nervosismo. Gli attimi di sconforto arrivano. La paura anche. Ma, nonostante tutto, vedo i miei colleghi che offrono il loro tempo in qualsiasi momento della giornata per essere un aiuto in più ai pasti, per far fare una videochiamata con i familiari, per portare una parola di conforto a chi soffre di nostalgia. Ed è bellissimo vedere il sorriso e la meraviglia dei nostri anziani davanti allo schermo di un tablet o di un telefono dove appare il volto di un figlio, di un nipote… è bellissimo poter scrivere un messaggio a chi è a casa rassicurando sulle condizioni di una madre, di un padre, di una moglie o di un marito. E’ bellissimo vedere la chat tra colleghi, nata per l’emergenza, intasata dai messaggi di ragazzi disponibili a rientrare in servizio per dare una mano. Quante belle persone sto vedendo. Quanta umanità. Quanto amore per il prossimo, per i più fragili. Per forza dovrà andare tutto bene.