LAMON Solo sacrifici negli ultimi quattro anni per Davide Pante e la moglie Debora, sacrificio e lavoro, tempi duri nel periodo della pandemia, altrettanto con gli aumenti esorbitanti nella speculazione delle materie prime ed energia elettrica. Ma hanno tenuto duro. Pancia a terra e avanti, fino a questa mattina alle 4 quando le fiamme hanno iniziato a divorare i loro sogni, il loro sudore. Un albergo devastato dal fuoco, le indagini chiariranno se si è trattato di un corto circuito nella zona alta dell’albergo, mansardato in legno. Una donna di Lamon che si stava recando al lavoro ha visto il fumo uscire dall’abbaino e non ha esitato ad allertare i pompieri arrivati in massa da Feltre, dal Trentino, dal Vicentino. Tanti i permanenti, così come i volontari delle varie zone. Il proprietario Davide Pante ha vissuto l’inizio della fine del suo albergo, quel muro di fuoco che gli si è parato davanti. Quel calore infernale contro il quale i vigili del fuoco hanno lottato senza sosta, versando acqua, spostando il materiale bruciato, facendo il loro lavoro come sempre con grande professionalità e umanità, quella che si legge nello sguardo quando incontrano gli occhi di Davide, di Debora, degli amici, della gente del posto. Poi ci sono i curiosi, tanti, fermati prima di arrivare nei pressi dell’edificio in fiamme. Infatti per tutta la giornata la strada principale è rimasta sbarrata con deviazioni per Sovramonte, Faller, Passo Croce d’Aune. Impossibile quantificare i danni, quelli causati dal fuoco e inevitabilmente quelli dell’acqua utilizzata per spegnere le fiamme che per la forza di gravità è scolata fino al pian terreno.